Lucio Battisti ha cantato: "Tu chiamale se vuoi emozioni". Ebbene lo sport ha saputo offrirne davvero tante a chi lo ama e sa vivere la sua passione. In Italia fin dalla notte dei tempi, quasi per diritto divino l'hanno sempre fatta da padrone tre discipline: calcio, ciclismo e motori. Gli sport cosiddetti minori sono stati costretti a farsi largo nell'interesse collettivo attraverso grandi successi e imprese memorabili. Fa parte di questi il canottaggio. I fratelli Abbagnale hanno scritto importanti pagine di storia vincendo: Giuseppe e Carmine 2 Olimpiadi e 7 Mondiali, Agostino 3 Olimpiadi e 2 Mondiali. Il contributo decisivo ad imprimere ancor di più i loro successi nella memoria collettiva è stato fornito dalle telecronache di Giampiero Galeazzi; il giornalista racconta di questo e altri aspetti nel libro E andiamo a vincere. La storia gloriosa degli Abbagnale.

Attraverso la lettura si scopre come la carriera dei fratelli d'Italia, sia andata quasi di pari passo con quella professionale di Bisteccone. Pensare che la telecronaca della finale olimpica di Seul 1988 sembrava dovesse saltare per uno sciopero dei giornalisti Rai. Se ciò fosse avvenuto probabilmente una delle pagine più belle nella storia dello sport italiano non sarebbe stata certamente la stessa. Giampiero Galeazzi però non ha scritto questo libro da solo ed il contributo che ha ricevuto nella stesura, lo rende ancor più interessante. Infatti molti si sono chiesti quale fosse il segreto degli Abbagnale.

Anni fa lo spot pubblicitario del Kinder Cereali diceva: "Chissà cosa c'è dietro? Eh c'è sempre qualcosa dietro...". Lo scopritore, il demiurgo, il deus ex machina dei fratelloni è stato il dottor Giuseppe La Mura. Quest'ultimo è riuscito a tradurre in realtà i suoi propositi. Nel libro lo stesso La Mura parla delle metodologie di allenamento, aiuta a capire come e perchè sono stati raggiunti determinati risultati sportivi. Solo attraverso l'impegno, la fatica, il sudore e il sacrifigio è possibile raggiungere successi che garantiscono l'immortalità sportiva. Questa è la storia di una delle famiglie più importanti del canottaggio italiano, che merita di essere letta, per emozionarsi ancora e magari trarre importanti insegnamenti.

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Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.