In principio fu Fanny Blankers-Koen, per tutti la mammina volante. Anni di un'atletica ancora in bianco e nero, di un'epopea in cui tornare a gareggiare - e, soprattutto, a vincere - dopo una gravidanza era impresa rimarcabile. Oltre mezzo secolo dopo, a firmare un nuovo capitolo di Storia del "track and field" - per dirla all'anglosassone - è un'altra olandese: Dafne Schippers, classe 1992, da Utrecht. Una città che ha regalato allo sport le pennellate sublimi di un autentico genio del pallone quale è stato Marco Van Basten, e che ora si coccola la sua figlia più veloce su una pista d'atletica, nata eptatleta e ora scopertasi formidabile interprete della velocità.

Il 21"63 (a un solo centesimo dalla migliore prestazione di Marion Jones, con tutto il fardelllo di dubbi che le storiacce di doping in cui l'americana è incappata in carriera protan con sè) con cui si è divorata i 200 metri iridati di Pechino vanno però oltre la "semplice" medaglia d'oro. Sono il ruggito prepotente del Vecchio Continente - di cui, perdipiù ne riscirve il record cancellando quello ex aequo delle tedesche Koch e Drechsler - e di una velocista bianca che torna a fare la voce grossa in gare che facilmente sono appannaggio delle meravigliose frecce d'ebano di origine caraibica o afro-americana. L'ultima a riuscire nell'impresa fu la russa Anastassia Kapacinskaja, oro a Parigi 2003. Quasi un'era fa. Nessuna sorpresa però nella grande performance dell'oranje volante: l'argento nei 100 metri e l'esaltante testa a testa con la campionessa giamaicana Shelly-Ann Fraser, avevano già fatto drizzare le antenne agli addetti ai lavori. E puntualmente, la Schippers ha timbrato il cartellino, mettendosi dietro avversarie di assoluto valore come Elaine Thompson e Veronica Campbell - Brown, figlie di Giamaica e conterranee dell'inarrivabile Bolt. Mancavano Fraser e Felix, che ha giocato tutte le sue fiches - con ottimi risultati - sulla gara dei 400 metri.  

Per assistere a questa sfida stellare fra le donne più veloci del pianete, appuntamento a Rio. Dove Dafne, la Freccia Bianca che sfida il potere nero della velocità, si candida con prepotenza nel novero delle favorite. Sessantotto anni dopo la Mammina Volante, l'Olanda culla il sogno di vedere sventolare la propria bandiera sul pennone centrale della Gara per antonomasia.

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.