La terza tappa della Diamond League prende forma a Eugene. Antipasto nella serata di ieri, quattro prove ad anticipare il grosso del programma, conferme e sorprese. Genzebe Dibaba - senza Almaz Ayana - ribadisce la sua ottima condizione e domina i 5000 con crono importante. L'etiope propone la consueta falcata elegante, spezza la resistenza keniana e si invola, sola, al traguardo. 14'25"22, crono che annuncia una grande stagione, anche su altre distanze. Seconda è la Rengeruk, terza la Hassan, quarta la seconda etiope, la Burka. 

Spettacolo nei 3000 siepi, al femminile. Manca la Kiyeng, prima a Doha, ma è la Chespol a giocare un tiro mancino alla favorita Jebet, davanti a Shanghai. Si corre su riferimenti d'eccellenza e la Chespol infrange la barriera dei 9 minuti. 8'58"78 il suo tempo, con la Chepkoech che completa la vendetta keniana e relega la Jebet sul terzo gradino del podio. Quarta l'americana Coburn, prima delle umane.  

Il duello americano nel lungo premia la Reese. Solita azione potente, sgraziata ma efficace. Plana oltre i 7 metri - 7.01 - e rifila 18 cm alla connazionale Bartoletta. La Bartoletta migliora leggermente ma non riesce a contrastare l'esplosione della Reese. Gara ad alto contenuto tecnico, terza è la Ugen - 6.78 - quarta la Klishina, 8 cm più indietro. 

Infine, giavellotto D. La bielorussa Khaladovich - 66.30 - respinge l'assalto della cinese Liu - 65.21 - e si aggiudica la contesa. Kolak a precedere una Spotakova - 63.30 - in progresso ma lontana dalle sue misure.

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Johnathan Scaffardi
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