Da giorni, a Roma, si respira aria di grande atletica. Eventi vari per avvicinare l'appuntamento clou, in programma giovedì nel tardo pomeriggio. La Diamond League fa tappa nella capitale, il Golden Gala chiama i migliori al mondo. Diversi atleti di casa Italia ai nastri di partenza, per molti l'occasione per mettersi in mostra e perché no conquistarsi la ribalta al prossimo mondiale. Le stelle straniere, poi, nobilitano la notte romana, con alcuni incroci di primissimo livello. Partiamo dalla fine, con i 5000 donne, ultima prova in programma prima dei 100 paralimpici. Non c'è Almaz Ayana, fuori per infortunio, l'ingresso della Obiri mette però pepe alla contesa, è duello con l'etiope Dibaba, di recente 14'25 sulla distanza.

Filippo Tortu - 10"15 a Savona sui 100 - scende in pista per i 200 e lotta spalla a spalla con i canadesi Brown e De Grasse, il francese Lemaitre, l'americano Webb e Churandy Martina. Manca Van Niekerk, sotto i 20"00 a Boston. 100 al femminile senza Elaine Thompson. Dafne Schippers si prende la copertina. L'olandese è la favorita - 10"95 nel 2017 - alle sue spalle Bartoletta - fino ad ora meglio nel lungo - Ta Lou ed Ahye. Ai blocchi anche la nostra Siragusa. Al maschile, contesto in tono minore. Senza Bolt, senza Gatlin, con Baker, nuova speranza a stelle e strisce. Speranze azzurre riposte in Cattaneo. Vicaut - 10"02 a Marsiglia - è da tenere in considerazione. 

La Chigbolu si lancia nei 400, dove Williams Mills e McPherson duellano con la Hastings, campo aperto, come di consueto, negli 800 U, con Amos, Bett, Kipketer e i polacchi Kszczot e Lewandowski. Manca un acuto, manca un riferimento importante. Gara tattica, non c'è Rudisha. La Magnani parte in un 1500 orfano della britannica Muir. Etiopia sugli scudi con la Tsegay, Hassan in rampa di lancio. 

Nei 110hs - assente McLeod - lo spagnolo Ortega e il russo Shubenkov spaventano gli americani Oliver e Merritt. Nei 400hs, questa volta al femminile, spicchio d'Italia, con Folorunso e soprattutto Pedroso. 55"78 in questo scorcio di stagione, può progredire. La Nel - 54"66 a Praga - trova Petersen, Doyle ed Hejnova. Il ritorno di C.Kipruto illumina i 3000 siepi U. Birech e Kibiwott alla sua ruota, poi gli americani e il francese Kowal. Applausi anche per il vecchio Kemboi. Quattro italiani: Bamoussa, Chiappinelli, Floriani e Zoghlami.

Foto: Golden Gala - Twitter
Foto: Golden Gala - Twitter

Non sono da meno i concorsi. Rohler - 93.90, il secondo della storia - accende il giavellotto. Walcott, Yego, l'altro teutonico Vetter, l'eterno Pitkamaki, non manca nessuno. L'alto D offre la novità Furlani. 1.91 di personale, il futuro è azzurro. Con lei, la Trost, a caccia di risposte dopo mesi difficili. La Lasitskene - ex Kuchina - sembra avere margine. 2.03 a Eugene, poi 2 metri in Polonia, difficile ribaltare il pronostico per Beitia, Licwinko e Spencer. 

Sandi Morris, personale da 5 metri, 4.84 in stagione, incrocia nell'asta McCartney - 4.82 PB - Silva e Stefanidi. Salta anche la Malavisi, 4.40 al momento in quest'annata. Esame interessante per la Ibarguen nel triplo. 14.43, per lei misura anonima. Per superare la Rojas deve volare molto più in là. La Derkach - già sopra i 14 metri - punta a ben figurare. Nel peso D, infine, Carter, Dong e Marton, consueto terzetto. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo