Mariya Lasitskene sta spostando l'asticella. Non è più un duello contro le rivali di turno, cerca il suo limite, punta a riscrivere la storia dell'alto. A Losanna, supera i 2.06, poi va all'attacco dei 2.10. Tentativo solo rimandato. La Licwinko, seconda, si ferma a 1.93 ed anticipa una pattuglia di saltatrici tutte con la stessa misura. Presente anche la Trost, quinta. 1.93 alla terza prova, cerca le giuste sensazioni. 

Dalla pedana dell'alto a quella del triplo, dalla Lasitskene a Pichardo. Qualche gara sui 17 metri, un naturale apprendistato dopo la lunga assenza, in Svizzera approda a 17.60, lancia il guanto di sfida a Taylor - 17.49 - e Claye, entrambi battuti. Ritorno gradito quello del cubano, talento purissimo.

Cade ancora Renaud Lavillenie. In lacrime a Parigi, si batte con carattere. Entra bene nella contesa, ma non riesce ad andare oltre i 5.87. Riferimento importante, ma in due fanno meglio. Wojciechowski trova un 5.93 di livello, come Kendricks, che in virtù di un miglior percorso si aggiudica la gara. L'americano scruta poi, senza successo, i 6.03.  

Straordinaria serata di giavellotto. Al femminile, Sara Kolak, sorpresa in sede olimpica, getta l'attrezzo a 68.43, record croato, miglior performance del 2017. Precede una campionessa di lungo corso, la Spotakova - 67.40 - e l'australiana Mitchell, personale in 66.12. 

Crouser - 22.18 già al primo lancio e poi 22.39, record del meeting - respinge Walsh - 21.97 - nel peso U, mentre la Spanovic si conferma regolarista splendida nel lungo. 6.79, vince davanti a Saunders e Bartoletta. Strati sesta, 6.49.

Qui i risultati delle gare di corsa 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo