Grazie a un'azione a quattro negli ultimi quindici chilometri verso il traguardo di Montpellier, Peter Sagan e Chris Froome si piazzano primo e secondo nell'undicesima tappa del Tour de France 2016. Allo slovacco in maglia iridata il successo parziale e una seria ipoteca sulla leadership della classifica a punti, al britannico in maglia gialla altri secondi di vantaggio sui rivali verso il podio di Parigi. E' approfittando del vento che il quartetto formato anche da Bodnar e Thomas si invola verso l'arrivo, rendendo incerto e scoppiettante un finale di giornata che sembrava doversi chiudere allo sprint. Invece le squadre dei velocisti (e la Movistar di Nairo Quintana) si fanno sorprendere nel vento della Provenza, lasciandosi sfuggire quattro corridori fortissimi sul passo, per poi rivederli al traguardo. Il norvegese Alexander Kristoff regola il gruppo nella volata dei battuti, mentre tra gli uomini di classifica perde terreno il catalano Joaquim Rodriguez. Domani si torna a salire, con il mitico arrivo del Mont Ventoux giudice delle velleità degli avversari di Froome.

L'undicesima tappa del Tour de France conduce il gruppo da Carcassonne a Montpellier, 162.5 km verso la Provenza, su un percorso spesso spazzato dal vento. Sono due i gran premi della montagna di quarta categoria da affrontare a inizio frazione: la Côte de Minerve, 2.4 km di lunghezza al 5.4% di pendenza media e la Côte de Villespassans, 2.3 km al 4.5%. L'avvio è caratterizzato da diverse cadute, tra cui quelle di Wilco Kelderman e Thibaut Pinot, mentre la fuga di giornata è composta da soli due uomini: si tratta dell'australiano Leigh Howard della IAM Cycling e del francese Arthur Vichot della FDJ. La coppia al comando non guadagna mai oltre quattro minuti sul gruppo, che intanto continua a perdere pezzi per le cadute (a terra anche Michael Matthews e Rafal Majka), prima di essere messa nel mirino dalle squadre dei velocisti e raggiunta a sessanta chilometri dall'arrivo. Iniziano qui le manovre per lo sprint intermedio, vinto quasi senza scattare da Marcel Kittel su Peter Sagan e Mark Cavendish. Quando tutto sembra apparecchiato per la volata finale, ecco che il gruppo si allunga dopo una trenata di Fabian Cancellara. Spostatosi lo svizzero, si crea un buco tra lo stesso Sagan e il compagno di squadra allo Tinkoff Maciej Bodnar e tutti gli altri. Il più lesto ad accorgersene è Chris Froome. La maglia gialla non si lascia pregare e segue lo slovacco insieme al compagno al Team Sky Geraint Thomas.

Si forma così un quartetto di passisti formidabile, che guadagna anche venticinque secondi su un gruppo sorpreso e diviso in più tronconi. Froome collabora con Sagan per un obiettivo comune: andare insieme all'arrivo (per lo slovacco vittoria di tappa, per il kenyano bianco allungo in classifica generale). Quando le squadre dei velocisti provano a rimediare alla disattenzione precedente è però troppo tardi: non basta infatti il lavoro a rotazione dei Team Katusha, Etixx-Quicstep e Direct-Energie per riprendere i fuggitivi, con Mark Cavendish che accusa un problema meccanico e si lascia sfilare. Joaquim Rodriguez rimane attardato in uno dei vari drappelli inseguitori, mentre davanti Thomas e Bodnar spingono per i rispettivi capitani, che giungono appaiati agli ultimi duecento metri. Peter Sagan si aggiudica così la sua seconda vittoria di tappa in questa edizione della Grand Boucle, Chris Froome guadagna dodici secondi (abbuono compreso) sui rivali più accreditati per la maglia gialla. Terzo Bodnar (Thomas si rialza nel finale), quarto Alexander Kristoff che regola il primo gruppo inseguitore. Altra iniezione di fiducia dunque per il britannico del Team Sky, anche domani uomo da battere nella frazione che conduce in cima al Mont Ventoux. 

Ordine d'arrivo. 1. Sagan in 3h 26' 23". 2. Froome s.t. 3. Bodnar s.t. 4. Kristoff a 6". 5. Laporte s.t. 6. Stuyven s.t. 7. Boasson Hagen s.t. 8. Greipel s.t. 9. Enger s.t. 10. Naesen s.t. 65. Meintjes a 1'09". 68. Rodriguez s.t. 

Classifica generale. 1. Froome in 52h 34' 37". 2. Yates a 28". 3 Martin a 31". 4. Quintana a 35". 5. Mollema a 56". 6. Bardet s.t. 7. Henao s.t. 8. Valverde a 1'13". 9. Van Garderen s.t. 10. Kreuziger a 1'28".

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]