La vittoria di Areruya ad Osimo è un pezzo di storia del ciclismo e del Giro d'Italia, così come la prestazione di Sivakov a cronometro ha dato un chiaro segnale su chi sia il favorito per la vittoria finale. Oggi, si torna a salire con l'arrivo a Casalincontrada, un circuito su cui i corridori passeranno due volte prima di giocarsi la vittoria di tappa.

I 130 chilometri da Francavilla al Mare a Casalincontrada, nell'entroterra abruzzese, non offrono un metro di pianura sin dalla partenza, in leggero falsopiano a salire. Il primo vero ostacolo però inizia a 54 chilometri dalla partenza, la salita di Roccamontepiano, dove è situato anche l'Intergiro. I primi 4 chilometri di salita sono semplici ed il gruppo svilupperà alte velocità, poi si alzano di poco le pendenze, ma non dovrebbe esserci selezione. Quindici chilometri di discesa e poi si torna a salire con il primo passaggio a Casalincontrada dove il gruppo farà l'ascesa che porta a Chieti, anche questa molto pedalabile. La strada verso il capoluogo di provincia abruzzese verrà ripetuta due volte e sarà difficile fare la differenza lì. Il terreno per staccare tutti è il muro di Casalincontrada, la sede d'arrivo ed anche di un ulteriore passaggio all'interno del circuito.

L'ultimo muro comincia a due chilometri dal traguardo, con i primi 500 metri all'8% che sono anche i più semplici dello strappo. Si arriva all'ultimo chilometro dopo aver fatto una rampa di altri 500 metri al 14%, lì sì che si farà la selezione, per poi spianare per qualche metro e poi riprendere a picchiare duro sui polpacci dei ciclisti. L'ultima rampa, con pendenze sempre oltre il 10%, termina a 200 metri dal traguardo che rimane in leggera salita.

Un muro del genere è certamente favorevole a chi sopporta bene le salite brevi, stile Liegi (occhio al suo vincitore, Logan Owen), ma anche agli scalatori, come ha dimostrato ieri Areruya. Sivakov qui dovrà difendersi dagli attacchi di Hamilton e di Padun, che dopo la disfatta a cronometro vorrà guadagnare terreno per arrivare a Campo Imperatore il più vicino possibile al russo in maglia BMC.

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.