Sette GPM, tre di categoria speciale, il terribile Mont du Chat, eppure a definire la classifica del Tour sono soprattutto le discese. Il primo colpo è al cuore del Team Sky, Geraint Thomas, tradito da un asfalto bagnato, perde il controllo del mezzo e saluta anticipatamente la Grand Boucle. La seconda stoccata è al cuore della corsa, perché il Tour perde uno dei suoi principali riferimenti. Richie Porte, il migliore al Delfinato, scatenato nell'uscita odierna, entra con una traiettoria maldestra in curva, finisce sull'erba e travolge poi il malcapitato Martin. Un botto clamoroso a circa 20km dal termine, Martin si rialza - cadrà poi una seconda volta - mentre Porte viene immobilizzato e trasportato all'ospedale. 

Nella sfida tra superstiti, a primeggiare è Uran. Un'impresa, quella dello scalatore della Cannondale, complicata da un guasto meccanico nei chilometri conclusivi. Momenti di tensione, poi uno sprint all'ultimo colpo di pedale per regolare Barguil, il protagonista della giornata, faro di una fuga corposa partita in avvio di tappa, lungo le prime rampe della Cote des Neyrolles e del Col de Berrentin. Terzo Chris Froome, in giallo, con firma in calce.

Episodio chiave lungo il Mont du Chat, Froome alza la mano per chiamare l'ammiraglia, non riesce ad indurire il rapporto, Aru scatta secco, con a ruota Porte, Quintana e Martin. L'azione svanisce poco dopo ma accende la miccia. Dopo la sortita di Fuglsang, è lotta serrata, uno contro uno. Froome replica, a tutti. Porte ha la forza per reiterati tentativi, prontamente rispediti al mittente. Froome mulina deciso, restano in pochissimi. Quintana naufraga, Contador, 500 metri più indietro, si rovescia sul collo una bottiglia d'acqua, è il segno di resa di un campionissimo. In vetta, i primi scollinano insieme, Quintana ha circa 40 secondi. Bardet fulmina Froome in discesa, Aru si incolla alla maglia gialla, poi il fattaccio. A decidere la tappa, un finale pianeggiante, Bardet è solo, non basta un'azione di carattere per respingere il plotoncino alle sue spalle. Sono così in sei a giocarsi il successo parziale: Uran, Barguil, Froome, Aru, Fuglsang e Bardet. Vince Rigoberto Uran, le lacrime, al box, sono uno splendido manifesto di grande ciclismo. 

Nel giorno dell'addio di Thomas e Porte, del nobile crollo di Alberto Contador, il ritorno di un colombiano di enorme classe. 

La classifica generale vede Froome al comando. Aru è a 18 secondi, Bardet e Uran entro il minuto. Esce dai dieci Contador, Quintana si ritrova a 2'13, settimo un discreto Simon Yates. 

Il percorso