Per qualche minuto ha perso il sorriso Simone Giannelli e tutto sommato lo si può capire molto bene. L'Italvolley maschile aveva appena perso la finale olimpica contro il Brasile, vincendo sì la quinta medaglia nelle ultime sei edizioni delle Olimpiadi, ma rimandando ancora l'appuntamento per l'oro, obiettivo possibile a Rio 2016.

Il palleggiatore classe '96, però, non è in grado di stare senza quel suo sorriso contagioso, soprattutto quando gioca a pallavolo, come spiega in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Questo sono io: se ti diverti quando giochi a pallavolo, giochi anche molto meglio. Ad un certo punto ho visto che la squadra era un po' contratta, tirata. E ho cercato di fare qualcosa, di incitarli. Di dire che comunque anche se era una finale olimpica, era sempre pallavolo: non fisica nucleare. Bisognava godersela fino in fondo. Purtroppo non è stato così perchè il Brasile ha vinto." 

L'Italvolley argento a Rio, it,sports.yahoo.com
L'Italvolley argento a Rio, it,sports.yahoo.com

Inevitabile tornare quindi sulla partita: "Ci credevo tanto. E' un gruppo fantastico. Ringrazio lo staff e gli altri giocatori che mi hanno accolto come se fossi un loro coetaneo. Mi dispiace tantissimo, perchè potenzialmente ce la potevamo fare a vincere quell'ultima partita. Purtroppo il Brasile è stato superiore a noi nei momenti importanti. Sono doppiamente amareggiato perchè volevo regalare all'Italia quella medaglia. Ma non sono riuscito a farlo. Adesso bisogna pensare già al futuro. E voglio essere positivo: voglio pensare che giocherò al 100% per riuscire a dare alla pallavolo quello che non siamo riusciti a conquistare qui."

Infine Giannelli non cerca alibi per la sconfitta, come la palla contestata assegnata al Brasile nel secondo set della finale olimpica: "La palla toccata? Non è bello parlare di quella palla, anche se penso che fosse stata toccata. Non va rovinata una finale olimpica. Quel punto è stato dato al Brasile che ha meritato la vittoria. Se fossimo stati più lucidi avremmo messo a terra qualche attacco in più e avremmo vinto noi. Chiuso."