Un primo giro per prendere le misure al circuito, un secondo per piazzare la zampata finale e andarsi a prendere la medaglia d'oro nella corsa contro il tempo nella categoria H5. La seconda in altrettante partecipazioni alle Paralimpiadi per Alex Zanardi. E l'idea che siamo solo all'inizio di un nuovo ciclo di trionfi, perché ci sono ancora gare da disputare e medaglie da conquistare.

Ma c'è altro aldilà del risultato, dietro questa medaglia. Ci sono lo spirito e il cuore infinito di chi, anche a 50 anni, non smette di andare alla ricerca dei propri limiti, di cercare sfide e di vincerle. Quindici anni fa, finiva il primo tempo della sua vita e ne iniziava un secondo. Tutto da riscrivere, da inventare: ancora sulle auto, poi in handbike, facendo piazza pulita di titoli. E trovando ogni volta un nuovo motivo per stupire e lasciare tutti a bocca aperta. A dargli forza, una moglie che lo ama e il figlio "che è la mia ragione di vita", il resto lo fa tutto un cuore grosso così e un totale disprezzo per qualsiasi ostacolo che possa interporsi fra lui e la sua felicità. Quel cuore che lo fa sentire ancora un ragazzino, e che gli sugerisce la dedica a chi, una medaglia, avrebbe potuto prenderla a Rio ma non ha potuto prendervi parte per uno sgambetto del destino, Gimbo Tamberi.

E per il ciclismo azzurro le belle notizie non sono finite: a completare il bottino ci pensano Giancarlo Podestà, oro nella categoria H3, Luca Mazzone nella categoria H2,  mentre Giancarlo Masini chiude al terzo posto la gara C5.

VAVEL Logo
About the author
Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.