Non si placa il mistero attorno a Sun Yang. La gestione del "caso Sun" non convince e ad interrogarsi non sono solo tifosi e addetti ai lavori, rivali e personaggi di spicco. La Wada analizza da vicino la situazione e pensa a possibili provvedimenti. Non si apprezza il velo di mistero avvolto a protezione del campionissimo. 

La squalifica, breve, troppo breve, per consentire un pronto rientro in acqua in occasione dei Giochi Asiatici, l'irrisoria sanzione pecuniaria, la mancanza di comunicazione. Un organo nazionale che si fa plenipotenziario e detta regole e scelte. 

La positività alla trimetazidina, spiegata da Sun Yang come ovvia conseguenza di problemi cardiaci, nascosta e annunciata, a voce soffusa, dopo la scadenza, come naturale incidente di percorso. 

La Cina, da sempre poco chiara in materia di doping, conrinua a coprire atleti, non solo nuotatori, in grado di portare denaro e prestigio. Sun è un fuoriclasse, probabilmente aldilà di una possibile leggerezza, ma è chiaro che lo stop pone questioni rilevanti su uno dei dominatori del nuoto mondiale, su un sistema da sempre condito da parecchi punti oscuri. Ovvia quindi l'attenta valutazione della Wada, chiamata a garantire chiarezza ed equità. 

Fonte Gazzetta dello Sport