Il giorno di Paltrinieri. Gregorio riscrive la storia dei 1500 e accarezza addirittura il mondiale di Sun Yang. 14'34"04, seconda prestazione nella storia della specialità, il resto d'Europa metri dietro. Alle sue spalle, un argento di carattere, Gabriele Detti allunga, con la gambata, negli ultimi 150, per spegnere l'ardore dell'ucraino Romanchuk. 

Paltrinieri occupa la corsia centrale, è il logico favorito, curiosità per osservare azione e tempo. Ai suoi lati Micka e Detti, più in là Christiansen e Romanchuk. Greg concede la ribalta iniziale a Detti, ma già dalla terza vasca dà il via alla consueta progressione. Paltrinieri propone un ritmo infernale, 29 basso, non c'è esitazione, si culla sull'acqua, deciso, continuo. Il vantaggio aumenta, in modo esponenziale. 

Dietro, Detti rallenta e procede spalla a spalla con l'inatteso Romanchuk. La coppia paga, a metà gara, oltre sette secondi. Paltrinieri corre ormai solo, alla ricerca di un crono da ricordare. A bordo vasca, il tecnico Morini si sbraccia, il pubblico di fede azzurra batte in modo fragoroso le mani, emerge netta la sensazione di un'impresa. 

Il margine, sul vecchio primato europeo, cresce, cinquanta dopo cinquanta, non c'è, in questa occasione, il calo finale. Tutt'altro, Paltrinieri trova nuova linfa per divorare le vasche che conducono all'arrivo. 14'34"04, al tocco osserva il tabellone, si sistema cuffia e occhialini. Non c'è nessun gesto estremo, l'esultanza è contenuta, tipico del personaggio. Verso Rio, una risposta clamorosa. Oggi, Gregorio è il più forte al mondo. 

Detti chiude in 14'48"75 e si pone sul secondo gradino, completando una doppietta di talento.  

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo