Si nuota ad Atlanta, dove Katie Ledecky è la principale attrazione, si nuota in Brasile, dove i campionati nazionali offrono alcuni interessanti riscontri, ma si nuota anche in Europa, nella fattispecie a Bergen, Norvegia. Bergen Swim Festival, una rassegna che ospita alcuni fenomeni della vasca. Fenomeni, come Sarah Sjoestroem. L'impronta della svedese è chiara, dominare la velocità, a farfalla e a stile. Nei 100 sl, altro sotto 53, dopo il clamoroso 52"54 di Stoccolma. Copre le due vasche in 52"86, quarto tempo del 2017, suo, come detto, anche il primo, nel mezzo le sorelle Campbell. A Budapest, niente 200 per lei, argento olimpico in carica, tutto sulla gara più attesa del panorama natatorio. 

Sjoestroem e Hosszu. In una stagione che trova il suo punto più alto in Ungheria, sede del prossimo mondiale, impossibile dimenticare la lady di ferro. Katinka prosegue dritta per la strada, gare in sequenza, a testimoniare una tenuta con pochi eguali. Regina dei misti, vince senza difficoltà i 400 - 4'36"24, tempo importante - poi si cimenta anche a dorso e farfalla. Nella vasca secca del dorso chiude in 28"37, precedendo di due decimi la Nielsen, nei 200 farfalla, invece, archivia la prova in 2'15"98. 

La Luthersdottir si impone nei 100 rana, 1'07"44, crono distante dalla miglior Efimova del 2017, Bromer piazza un buon 1'57"16 nei 200 farfalla al maschile. Kamminga si ferma sopra il minuto nei 100 rana U, 1'00"78, Schwietert si prende i 100 sl, 49"55.