I mondiali di Biathlon, ad Hochfilzen, Austria, si aprono con una scoppiettante staffetta mista e a primeggiare è la Germania, grazie ad un Arnd Peiffer clamoroso e ad un'ottima Laura Dahlmeier. Completano il podio la Francia di un polemico Martin Fourcade e una buonissima Russia che, con gli uomini, rimedia alle difficoltà delle prime due frazioni. Per l'Italia una grande gara, fatali gli errori di Windisch nel finale.

Il primo giro della staffetta mista è condotto a ritmo blando, con Olsbu avanti a tutti che detta il ritmo senza fare alcuna selezione. Anche il primo poligono non regala alcuno squillo, peccano alcune squadre di punta come Norvegia ed Austria, rispettivamente con Olsbu e Hauser, ma nessun'atleta riesce a fare la differenza, nonostante una serie impressionante di Vanessa Hinz. Prima del secondo poligono si forma però un quintetto con Lisa Vittozzi, Vanessa Hinz, Anais Chevalier, Eva Puskarcikova e Nadezhda Skardino. Il secondo poligono è particolarmente favorevole all'Italia, con Lisa Vittozzi che non sbaglia, a differenza di tutte le altre, guadagnando così parecchi secondi, soprattutto sulla Repubblica Ceca che con Eva Puskarcikova deve andare 2 volte nell'anello di penalità. Il giro finale è di ottimo livello, Lisa Vittozzi cambia insieme a Marte Olsbu. Le due sono seguite a breve distanza da Chevalier, Hinz, Hauser e Laukkanen mentre risultano più staccate la Russia, l'Ucraina e la Repubblica Ceca.

Nel primo giro al comando restano i nomi di più alto livello con Wierer, Dahlmeier, Dorin, Eckhoff e Maakarainen che proseguono insieme fino al poligono. Il poligono è uno show di Marie Dorin Habert che prende tutti e 5 i bersagli e viene seguita da Dorothea Wierer, risultano leggermente più staccate Laura Dahlmeier e Kaisa Maakarainen mentre si tira fuori dal discorso medaglia la Norvegia, con Tiril Eckhoff che deve percorrere l'anello di penalità.

Nel secondo giro c'è un ricongiungimento, con le 4 big che sparano insieme, ma arriva una selva di errori che fa riavvicinare anche tutte le altre nazioni, in particolare la Russia, favorita da una grande serie di Akimova. All'uscita del quarto poligono la situazione vede Wierer e Dorin inseguite da una Laura Dahlmeier in versione cacciatrice, mentre Tatiana Akimova soffre sugli sci e perde dalle prime. Al cambio sono 3 le nazioni appaiate, con Dahlmeier che lancia Peiffer Dorin che "chiama" Fillon Maillet e Wierer che si affida a Hofer. 20 secondi per la Russia con Loginov in terza.

Il primo giro al maschile vede un trio davanti che procede con buona lena, Russia e Svezia con Loginov e Nelin tengono il passo, mentre da dietro Johannes Boe guadagna secondi metro dopo metro. Al poligono sbagliano tutti, tranne Arnd Peiffer, che riesce a scappare su Fillon Maillet ed Hofer mentre alle spalle dei due accorciano Russia e Norvegia, con 2 grandi serie a terra. Il secondo giro propone un Hofer sugli scudi che riduce il distacco dal tedesco. Il poligono in piedi è un capolavoro puro di Peiffer che non sbaglia con una serie rapidissima, così come Hofer che però spara un pochino più lentamente. Il vento manda in bambola Fillon Maillet e Johannes Boe che devono girare e Loginov che commette 3 errori rimanendo distaccato così di 30 secondi rispetto a Lukas Hofer  .

Al cambio, con Simon Schempp in pista la Germania ha 21 secondi di margine sull'Italia di Dominik Windisch, mentre alle loro spalle si forma un terzetto interessante con Anton Shipulin, Martin Fourcade e Martin Krcmar a 45 secondi. Emil Hegle Svendsen paga 1.08. Il primo giro vede Schempp e Windisch procedere in coppia, Martin Fourcade decide invece di abbattere mentalmente e fisicamente Shipulin staccandolo sulla salita principale e guadagnando qualche secondo su Schempp. Il poligono a terra è accademico per tutti, nessun errore e distacchi  invariati.

Il secondo giro vede le prime 5 nazioni proseguire con lo stesso ritmo, Windisch conferma il suo livello al cospetto dei big del circuito. Il poligono certifica la vittoria della Germania, mentre l'Italia perde il podio a causa 2 errori di Windisch. Shipulin e Fourcade colgono l'omaggio azzurro e si lanciano verso l'arrivo.

Nell'ultimo giro, l'attenzione di tutti è sul duello tra Martin Fourcade e Anton Shipulin, con il campione francese che gioca al gatto con il topo per poi sconfiggere il rivale in volata, anche se con una manovra e un'esultanza abbastanza discutibile. 

Quarto posto per l'Italia. La flessione di Windisch risulta fatale, ma è comunque una prova di alto profilo. A seguire Ucraina, Svezia, Repubblica Ceca e Norvegia, con uno Svendsen piuttosto coperto.

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Enrico Carota
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