Sarà Milano-Avellino la finalissima di queste Final 8 di Coppa Italia, dove la squadra irpina tenterà di fare lo sgambetto ai "padroni di casa" e confermare il grande periodo di forma. Ma prima di tutto ciò facciamo un passo indietro e andiamo a sentire le parole dei protagonisti delle semifinali giocate ieri.

Coach Sacripanti, condottiero di Avellino. Fonte foto: Ottopagine.it

Grande soddisfazione in casa Sidigas Avellino, infatti la squadra allenata da Sacripanti conferma il suo grandissimo stato di forma e conquista il pass per la finalissima sconfiggendo Trento (clicca qui per rivivere le emozioni del match). Queste le parole del coach degli irpini al termine della gara: "Siamo felici per la finale, un mese e mezzo fa sembravamo già morti e siamo stati criticati. Per questo è una gioia particolarmente grande. Complimenti a Trento per la solidità e la durezza, infatti abbiamo fatto fatica contro la loro fisicità. Siamo stati bravi a rimanere punto a punto, poi nel singolo epidsodio siamo stati più bravi noi. Sono stato convinto di lasciare Cervi in panchina perchè sapevo che Ivan fosse il più giusto in quel momento sui pick and roll. Quindi mi prendo il merito della scelta. E quando uno può scegliere tra due giocatori che stanno bene e’ una fortuna. Oggi avevamo meno energie di ieri ma domani dobbiamo dare di più. Ovviamente il nostro sogno è alzare la coppa ma una squadra che in estate e’ stata costruita da zero questo è un sogno e una esperienza che ci serve. Un grazie enorme anche ai tifosi che sono giunti in massa fino a qua, ci hanno dato la fiducia necessaria per cogliere la finale".

Maurizio Boscaglia, coach di Trento. Fonte foto: trentinocorrierealpi.gelocal.it

Un pò di amarezza, invece, trapela dalle parole di Maurizio Buscaglia (coach di Trento), che commenta così la sconfitta di ieri: "Siamo molto dispiaciuti perché abbiamo fatto una partita migliore di ieri contro una squadra molto solida. Non sono tanto le palle perse né i rimbalzi, ma la qualità e il momento. Abbiamo pagato piccoli episodi e un paio di contropiedi sbagliati sul più tre. All’inizio siamo stati deficitari da tre, però poi abbiamo recuperato palloni. Abbiamo sbagliato piccole cose, peccato perché potevamo vincere la partita. Mi dispiace perchè in due o tre momenti potevamo giocare meglio e chiudere situazioni che in queste partite qui non puoi permetterti di sbagliare."

Coach Jasmin Repesa, allenatore dell'Olimpia Milano. Fonte foto: Olimpiamilano.com

Nell'altra semifinale grande vittoria per Milano, che stravince anche il derby lombardo contro Cremona e vola in finale a vele spiegate (clicca qui per la cronaca del match). Queste le parole di Coach Repesa al termine della gara: "Grazie a coach Pancotto per le belle parole, è un complimento molto importante per noi, perché detto dall’allenatore di una squadra che gioca molto bene. Noi vogliamo acquisire una certa mentalità perché solo così si può vincere: faccio i complimenti ai ragazzi per una prova buona soprattutto in difesa. Ora ci giochiamo tutto in 40 minuti, dobbiamo recuperare fisicamente e mentalmente, perché la freschezza sta diminuendo e quindi deve esserci una crescita di tipo mentale. Chi ha giocato ha dato il 100%, nessuno si è risparmiato anche se sopra di 20 o 25. Avellino è la squadra più in forma, ricca di talento e profonda: non mi ricordo l’ultima loro sconfitta. La legge dei grandi numeri dice che prima o poi dovrà arrivare una sconfitta, speriamo sia domani. Siamo pronti, ci vuole la tranquillità, perché sappiamo che Avellino è l’unica squadra che ci ha battuto in casa negli ultimi 2-3 anni: abbiamo la gara di campionato come esempio e sappiamo tutto."

Cesare Pancotto, allenatore di Cremona. Fonte foto: Repubblica.it

Grande orgoglio è il sunto delle parole di Cesare Pancotto (coach di Cremona), che si ritiene soddisfatto dalla prova dei suoi giocatori e si complimenta anche con una Milano troppo superiore: "Voglio ringraziare i miei giocatori per quello che hanno fatto nella storia della Vanoli. Milano ci ha dimostrato cosa significa essere una squadra di Eurolega, di talento tecnico e fisico, una squadra abituata a vincere: non ci può essere una corazzata contro un vascello in due partite ravvicinate. Milano non ci ha permesso di giocare, nonostante avessi chiesto di giocare secondo le nostre regole. Faccio i complimenti a Milano e ai miei giocatori, ci prepariamo ora per le prossime 10 partite. Sanders e Kalnietis hanno aumentato talento e atletismo in una squadra già ricca di questi elementi: non parlo di budget, perché i nostri avversari sono molto forti. La Coppa Italia è un contenitore che ci ha dato grande soddisfazione, anche per come ci siamo arrivati: dobbiamo toglierci le tossine e dal prossimo allenamento torneremo a pensare al campionato. La partita di domani ha Milano come favorita, ma la partita è aperta ad ogni pronostico. Ho detto grazie ai miei giocatori, perché abbiamo sempre giocato per non retrocedere ed ora abbiamo fatto un balzo culturale che mi riempie di orgoglio. Siamo primi in classifica per i nostri meriti, non per la nostra forza: stasera Milano ha saputo fare meglio di noi".​

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Marco Pantaleo
Amante di qualsiasi sport, ma innamorato pazzo di calcio e basket, ha come sogno nel cassetto quello di diventare un telecronista. Tifoso di Trapani e Dallas Mavericks, scrive anche per Footballpassion24, il talento che verrà, calciotrapani.it e La Francia nel Pallone