Il viaggio israeliano dell'Italia inizia nel migliore dei modi. L'Italbasket mostra la sua faccia migliore, quella operaia ed umile allo Yad-Eliyahu, nella gara d'esordio del proprio Europeo ed annichilisce la flebile resistenza dei padroni di casa di Israele con umiltà ed enorme spirito di sacrificio. Belinelli nel primo tempo fa capire ai padroni di casa che la sinfonia è soltanto tricolore, la difesa (16 punti concessi nel secondo tempo tutto) e Datome nella ripresa archiviano la pratica, ma è tutta l'orchestra di Messina a mettere un mattone per portare a casa una preziosissima vittoria ed iniziare al meglio l'avventura continentale. 

Il quintetto azzurro è quello classico con Hackett, Belinelli e Datome sul perimetro, mentre con Melli sotto le plance c'è Cusin. Risponde con Mekel in cabina di regia Edelstein, Dawson e Casspi negli spot di guardia ed ala piccola, Eliyahu e Howell a completare lo starting five. 

Due difese aggressive ed oltremodo agoniste come biglietto da visita alla sfida, spaccata in due dalle penetrazioni di Hackett e Casspi, ma soprattutto dalle due triple di fila di Belinelli che zittisce la Yad-Eliyahu Arena (8-3). L'Italia c'è, è viva nelle due metà campo e, parte a razzo: dopo due buone difese arriva la tripla di Datome e la bimane di Melli che vale il primo mini allungo azzurro e la prima sospensione per Edelstein (13-5). L'intento dell'attacco israeliano è quello di attaccare Cusin, in difficoltà nella protezione del ferro (2 falli subito e Biligha in campo), e nel primo momento di difficoltà si aggrappa ai liberi di Casspi ed alla tripla in transizione, la prima, di Dawson (13-13), mentre l'attacco azzurro inciampa in un paio di perse di troppo. Con personalità e lucidità tuttavia Melli sblocca gli azzurri, Biligha oscura la vallata ai padroni di casa, Filloy, Aradori e Datome arrotondano fino al 21-15 di fine primo quarto. 

Paul Biligha e le sue stoppate - Foto Italbasket Twitter
Paul Biligha e le sue stoppate - Foto Italbasket Twitter

L'Italia approccia il secondo quarto con la stessa decisione, in difesa come in attacco. Burns emula le gesta di Biligha, Israele forza e perde la bussola, Filloy (6 personali) implementa il vantaggio azzurro fino alla doppia cifra (25-15). Il terzo fallo di Cusin complica i piani di Messina, che procede con Baldi Rossi e Burns internamente: Casspi è l'unico in partita per gli israeliani e con cinque personali riporta sotto i suoi. Gli azzurri sono però in partita e lo dimostrano eseguendo a menadito lo spartito indicato dal proprio coach: Melli domina in attacco ed in difesa (6 e 5 rimbalzi), la tripla del rientrante Belinelli ci riporta sopra di 10. Si procede a strappi, Howell e Pnini puniscono i pochi errori degli azzurri, il talento di Casspi cuce definitivamente lo strappo (30-28), prima delle due triple di Belinelli (una con fallo, 5/6 da tre e 15 punti) che spegne i bollenti spiriti israeliani (36-32) all'intervallo. 

La virata danzante ed il fade away di Datome inaugurano la ripresa azzurra in terra israelita, ma è sempre la difesa italiana a fare la differenza per applicazione ed abnegazione (9 punti concessi in tutta la terza frazione). Howell sblocca i suoi fortunosamente dopo un paio di minuti di astinenza, ma Gigi rimette otto lunghezze di margine con due triple (44-38). Casspi ed Howell, sempre con immensa fatica, tengono vive le speranze di Israele, i cui attacchi non scalfiscono mai le certezze italiche in difesa. Dalla parte opposta l'Italia risponde colpo su colpo, nonostante qualche fisiologico passaggio a vuoto, prima di scappare via con un esemplare Melli poi con il jumper di Cusin ed il libero di Aradori (51-39). Di Ohayon i liberi del meno dieci alla penultima sirena, con l'Italia in controllo. 

Gigi Datome in azione alla Yad-Eliyahu Arena - Foto Italbasket Twitter.
Gigi Datome in azione alla Yad-Eliyahu Arena - Foto Italbasket Twitter.

Altre due difese, impeccabili, dell'Italia, con annessa tripla di Hackett del più 13 sembrano tagliare le gambe ad Israele, che barcolla e lancia pessimi segnali di body language. Sempre dalla lunetta, Ohayon e Casspi, accorciano, ma l'attacco azzurro resta esemplare per esecuzione e lucidità, permettendo a Melli di rimpinguare il proprio bottino - ed il vantaggio italico - dalla lunetta (55-45). L'unica pecca dell'Italia, nel momento migliore, sembra essere l'assenza del killer instinct, anche se la difesa azzurra è encomiabile e lascia le briciole agli sfiniti Casspi e soci, che restano senza canestri dal campo per dieci minuti. Il lavoro ai fianchi paga dazio a quattro dal termine, quando la tripla di Datome è quella definitiva, del 60-46. Non basta. L'intensità difensiva non cala, le palle recuperate arrivano a grappoli ed il vantaggio si allarga a dismisura: Filloy, con due triple, scrive la parola fine all'incontro. L'esordio è azzurro: il finale è 69-48. 

I tabellini

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