"Se vinciamo? Mi taglio i capelli, ma la barba resta".

Una promessa è una promessa e, in vista delle Final Four che si terranno nella sua Istanbul a partire da questo venerdì, Gigi Datome carica così il suo Fenerbahce, che dopo aver ribaltato i pronostici nei quarti di finale della Turkish Airlines EuroLeague contro il Panathinaikos, muove verso la kermesse turca che emetterà il verdetto finale. Quattro squadre, un solo obiettivo, con l'italiano che sarà l'unico portabandiera azzurro in quel di Istanbul, dove i padroni di casa ospiteranno i detentori del titolo in carica del CSKA Mosca, il Real Madrid primo della classe in Regular Season e l'Olympiacos di coach Sfairopoulos e di Vassilis Spanoulis.

Ai microfoni dell'Eurolega, l'ex Boston Celtics ha così presentato l'evento, sottolineando l'importanza per il Fenerbahce di competere per il titolo finale nel palazzetto di casa: "Tutti pensavano fosse facile, scontata, la nostra presenza nelle Final Four di casa, ma noi sappiamo che non era affatto così. Giocare una competizione del genere, a Istanbul, sarà davvero fantastico. Giocare delle partite così importanti, con la posta in palio altissima, la pressione che cresce a dismisura, è fantastico. Ci sarà una atmosfera incredibile al palazzetto. Se dovesse succedere quello che ci auspichiamo, taglierò i capelli, anche perché sto iniziando a perderli a causa dello stress di giocare con Obradovic".

A tal proposito, Datome prosegue così parlando del suo coach: "E' uno affamato. Spinge i giocatori a dare il meglio di sé stessi, vuole competere per diventare sempre il migliore. Non si accontenta mai. E' un allenatore che pretende il massimo in allenamento, così come in partita, vuole continue letture dall'attacco, così come dalla difesa. Se sono diventato un giocatore migliore lo devo anche alla sua voglia di spingere tutti verso i nostri limiti".

Ed infine, tra un passaggio sugli inizi della sua carriera cestistica ed una digressione sulle scarpe che ama usare, la chiosa è sull'apporto che pensa di dare alla sua squadra in queste Final Four: "Il mio rapporto con la città è ottimo, Istanbul è davvero una città fantastica, bellissima, che ti offre cose nuove ogni giorno. E con la squadra? Sono legato tutt'uno con le ambizioni, l'animo, lo spirito, la voglia di competere per qualsiasi obiettivo del nostro club. Sento la responsabilità in campo, così come la fiducia. So bene cosa posso dare in campo per il coach, per aiutare i compagni, così come so bene cosa non posso dare. E questo è il motivo per cui sono davvero felice di giocare per il Fenerbahce e di stare qui".

Di seguito, l'intervista intera.