Ritorna il focus di Vavel Italia sui giovani talenti italiani del campionato di A2 con il suo atto conclusivo, che ci vedrà analizzare i ragazzi appartenenti alle ultime otto squadre (in ordine alfabetico) componenti il girone Ovest.

9) Fulgor Basket Omegna: il roster piemontese è uno dei più giovani della lega, una società che quindi fa della crescita dei propri talenti il suo principale obiettivo. Un nome che spicca è quello di Alessandro Cappelletti, play puro classe 1995 visto in estate durante gli europei under 20 sotto la guida di coach Sacripanti. Seconda stagione ad Omegna per questo ragazzo uscito dalle giovanili della Mens Sana Siena dove si mantiene sulle cifre dell’anno passato ovvero 7 punti e 2.7 assist in 20 minuti di utilizzo medio. Solido in difesa, ottima visione di gioco ma non troppo votato all’attacco. Infatti preferisce favorire la manovra offensiva più che cercare una realizzazione personale. Inoltre da rivedere le percentuali del tiro dietro l’arco dei 3 punti (27%) per diventare un fattore anche offensivo.

Altro ragazzo che si sta mettendo in mostra positivamente è Diego Terenzi, anche lui playmaker nato nel ’95. Prodotto delle giovanili di Pesaro, visto l’anno scorso a Recanati dove ha brillato specialmente nei playoff. Uscendo dalla panchina porta energia, atletismo e pericolosità offensiva alla causa , specialmente con il tiro dalla lunga distanza. Pochi minuti per lui in questa prima parte di stagione iniziata male in generale per la Fulgor, ma come testimoniano le ultime tre gare, sta sempre acquisendo fiducia e considerazione da parte di tutto lo staff.

Ultimo nella lista, ma di sicuro non per importanza è Giovanni Vildera, ala del 1995 cresciuto a Venezia ma già dalla passata stagione a Omegna dove nel corso della stagione si è guadagnato il ruolo di primo lungo uscente dalla panchina senza mai demeritare. Per lui 10 minuti di utilizzo medio con 1 punto e 1 rimbalzo. Cifre poco significative ma è il classico giocatore che fa tante piccole cose utili sul campo che non sempre le statistiche riescono a raccogliere. Da migliorare sicuramente è l’efficienza dalla lunetta e la presenza sotto entrambi i tabelloni.

10) Viola Reggio Calabria: il club calabrese non è partito nel migliore dei modi in questa stagione pur avendo un roster di tutto rispetto, con un mix di esperienza e talento non da poco. Per quest’ultima voce rispondono all’appello Ion Lupusor e Valerio Costa. Il primo è un ala classe 1996 di origine moldava ma reggino Doc come ama definirsi. Già passato per la trafila delle nazionali giovanili, in estate ha partecipato al mondiale under 19 e all’europeo under 20 con la maglia azzurra. Dotato di una tecnica eccellente, ha il compito di entrare dalla panchina e dare il “boost” alla propria squadra con il suo tiro piazzando dei parziali che alla fine della gara possono risultare determinanti. In questa stagione ha quasi raddoppiato il proprio minutaggio, ora stabile a 15 minuti di media a partita conditi da 6.5 punti e 2.5 rimbalzi. C’è da dire che le cifre non sono sensazionali viste così, ma di sicuro Ion è stato dei giocatori più brillanti in casa Viola in questa prima metà di stagione.

Il secondo è un play classe 1997 reggino di origine ma cresciuto cestisticamente a Calapusterlengo dove l’anno scorso si è meritato il riconoscimento di miglior play under 19 del campionato di categoria eccellenza. Già passato per la trafila delle nazionali giovanili, quest’anno dovrà lavorare per meritarsi minuti sul campo e imparare da Valerio Spinelli, play titolare della Viola, i segreti del mestiere. Il compito principale di questo ragazzo è mettere in ritmo i compagni ed è un lavoro che sa fare molto bene, anche se la voce degli assist non è significativa quanto meriterebbe. Minutaggio in crescita per lui dopo un avvio deludente di tutta la Viola, tutti segnali che fanno pensare a una crescita notevole nel breve periodo per lui.

11) NPC Basket Rieti: altra società decaduta dalla serie maggiore e che ambisce a tornarci in tempi brevi, quest’anno sta altalenando prestazioni notevoli ad altre sottotono e la posizione di metà classifica lo testimonia. Andando ad analizzare il roster laziale si fa largo il nome di Gianluca Della Rosa, play di origini e formazione cestistica pistoiesi classe 1996 che ha vestito la maglia azzurra ai mondiali under 19 di questa estate. Dotato di grande rapidità di gambe e di palleggio, riesce a tenere sempre sotto controllo la situazione per concludere con un assist illuminante per i compagni (Steve Nash, suo idolo dichiarato approverebbe). Di contro non ha ancora le percentuali da renderlo un tiratore affidabile (20% da 2 27% da 3) nonostante non abbia nessun timore a prendersi le responsabilità al tiro e inoltre difetta fisicamente vista la sua statura minuta. Viene usato in uscita dalla panca per 9 minuti e spiccioli a partita in cui da subito un contributo con 1.3 assist e 1.6 punti anche se il suo minutaggio è in continua crescita.

Da non dimenticare inoltre l’apporto alla causa rietina da parte di Andrea Longobardi, ala piccola classe 1994 che già ha fatto parte della nazionale under 20. Dalle grandi doti atletiche e realizzative quest’anno è giunto al suo banco di prova per il salto di qualità personale dopo la stagione a Orzinuovi. Deve partire dalla panchina ma si è ritagliato 11 minuti di media in cui non fa mancare il suo apporto con 4 punti e 1 rimbalzo di media. Da rivedere le sue percentuali al tiro, specialmente dalla lunga distanza (19%). Quel che è certo è che si tratti di un ragazzo dalle enormi potenzialità che in questa lega ancora non ha dimostrato tutto il suo potenziale.

12) Virtus Roma: autoesclusasi dal campionato di Serie A con una decisione che ha destato scalpore, dopo un avvio di stagione tutt’altro che brillante che ha portato all’arrivo in panchina di coach Attilio Caja, il club della capitale sta risalendo la classifica per riconquistare sul campo la massima serie che l’aveva vista arrivare in finale pochi anni fa quando a vestire l’ipotetica fascia di capitano era Gigi Datome. I giallorossi si affidano ad una squadra carica di esperienza tra cui però si distingue Gabriele Benetti, ala classe 1995 vista durante gli europei under 20 di Lignano. Di formazione bolognese sponda Virtus con cui ha già esordito nella massima serie durante la passata stagione dove però aveva totalizzato 24 minuti in tutte le gare disputate, per lui 19.5 minuti di media sul parquet con 4.4 punti e 4.4 rimbalzi quest’anno. Non è certo un realizzatore ma un giocatore di attività che fa sentire la sue presenza sul campo con aiuti difensivi, andando a rimbalzo, portando blocchi favorendo la manovra di tutta la squadra. Il tipo di giocatore che ogni allenatore vorrebbe dalla sua parte e questo Caja deve saperlo bene. Deve rendersi però più pericoloso offensivamente aggiungendo movimenti in post oltre che un tiro solido se vuole aumentare la sua qualità di gioco.

Degno di nota è anche Ennio Leonzio, guardia del 1994 che con Caja ha trovato minuti sul parquet dando sempre il proprio contributo in termini di energia. Ragazzo con punti nelle mani come qualità innata, fisicamente demerita a questi livelli ma che ha trovato la sua dimensione in uscita dalla panchina e inoltre la fiducia concessagli viene ripagata da 2.4 punti, 0.9 rimbalzi e 0.7 assist in 8 minuti di impiego medio.

13) Scafati Basket: sembrano lontani anni luce i tempi in cui  la società campana era stabilmente in serie A eppure ci sono buone speranze per questa stagione vista la prima posizione occupata dai gialloblù in questo avvio di campionato. Pur essendo un gruppo giovane, gli unici under, Ferdinando Matrone e Marco Melillo, non sono scesi in campo abbastanza per poter dare un’analisi approfondita ma il primo è un centro puro classe 1995 che dovrà migliorare fisicamente per poter reggere a questi livelli, oltre che tecnicamente; il secondo è un prospetto del 1999 che ha una discreta dote realizzativa ma che è ancora impreparato per la fisicità di questa categoria.

14) Mens Sana Basket Siena 1871: pensare che i bianco verdi si giocavano le partite che contano in Eurolega fino a pochi anni fa e vederli ora nella serie cadetta fa male al cuore di chiunque sia appassionato di questo sport. Il fallimento societario avvenuto due stagioni fa dichiarato dopo la finale scudetto persa in gara 7 contro l’Olimpia Milano ha proiettato la Mens Sana in serie B dove l’anno scorso ha centrato l’obiettivo qualificazione e cerca di ripetersi in questo campionato per tornare a dominare i parquet del Bel Paese. Per realizzare questa ambizione il roster si compone di diversi ragazzi interessanti.  Primo della lista è Valerio Cucci, ala del 1995 prodotto della Stella Azzurra Roma che ha vestito la maglia azzurra under 18 e under20. Fisicità è la parola d’ordine quando si parla di questo ragazzo. Si fa sentire a rimbalzo e a stoppare creando grande movimento in attacco. Non gode di grandi percentuali al tiro ma è solo la parte marginale del suo gioco su cui dovrà migliorare per salire ancora di livello e aumentare il suo minutaggio. Attualmente viaggia con 4.2 punti e 4.5 rimbalzi in poco più di 17 minuti di media in uscita dalla panchina.

Il secondo è forse uno dei più interessanti di tutto il panorama italiano ovvero Lorenzo Bucarelli, guardia classe 1998 fresco vincitore del campionato DNG under 19 con la Stella Azzurra Roma di Guariglia e La Torre. Ha partecipato anche ad un europeo under 16, mondiale under 17 e invitato al Jordan Classic di Barcellona del 2013 insieme a Davide Moretti. Talento da vendere per questo ragazzo che si comporta già da veterano in campo e fuori e che in questa categoria sembra poterci stare. La disparità fisica non lo impressiona, anzi lo esalta se si considerano gli enormi progressi che potrebbe fare. Dispone di 8.8 minuti a partita in cui realizza 2.2 punti e 0.6 assist a partita. Tecnicamente è un giocatore completo, attaccante notevole con e senza palla, difensore energico, deve migliorare fisicamente per essere devastante così come contro i pari età.

Terzo è Alberto Cacace ala del 1996 dai mezzi atletici e mentali fuori dal comune. Anche lui vincitore del campionato under 19 con la Stella Azzurra, ha preso parte ai mondiali under 19 di Creta con la nazionale di categoria. Viene impiegato 6.4 minuti a partita conditi da 1.9 punti e 1.1 rimbalzi di media, frutto della straordinaria aggressività messa a disposizione su entrambi i lati del campo. La tecnica di tiro, non tanto come stile ma in termini di efficacia, è sicuramente in cima alla lista delle cose da migliorare, oltre all’abilità in palleggio e a movimenti spalle a canestro.

Ultimo è Leonardo Marini, centro classe 1995 tornato a Siena dopo l’esperienza a Trieste della passata stagione. Giocatore di grande stazza che può giocare sia fronte che spalle a canestro, ha il compito in uscita dalla panchina di far ruotare il reparto lunghi e mettere energia sul parquet. Per lui quindi si prospetta un’annata di grande lavoro e sacrificio per conquistarsi ogni minuto in campo e migliorare sia fisicamente sia nei movimenti senza palla e in situazioni sia offensiva sia difensive di pick&roll.-

15) Derthona Basket Tortona: stagione sopra le aspettative finora quella della società piemontese grazie anche al suo play titolare, Marco Spissu, sassarese del 1995 con cui ha già esordito in maglia Dinamo nella massima categoria oltre ad aver vestito da protagonista la canotta azzurra con gli under 18 e under 20.

Quest’anno viaggia con 8.9 punti, 2.7 rimbalzi e 2.9 assist in 28 minuti di media gestendo le redini e le sorti della squadra. Tiratore eccezionale dalla lunga distanza oltre che un ottimo passatore, è in grado di creare sempre un pericolo per la difesa avversaria minacciando sempre un’azione verso il canestro come prima pozione. Difensivamente da un ottimo contributo sulla palla riuscendo spesso a recuperare il possesso. Già una realtà del basket nostrano, il salto di qualità successivo per questo ragazzo potrebbe essere il prendersi sempre più responsabilità al tiro e aumentare il suo tabellino personale, anche se i risultati di squadra sono più che rassicuranti.

16) Pallacanestro Trapani:  partita con ambizioni modeste, i siciliani si ritrovano in una buona posizione di classifica grazie ad una squadra di esperienza in questa categoria ma non puntando sui giovani a disposizione. Infatti i due under Mirko Gloria (1995) e Mattia Molteni (1996), a parte la prima partita contro Omegna, non hanno visto molto il parquet. Per loro sarà un’annata dove farsi le ossa in allenamento, prendere confidenza col campo grazie al doppio tesseramento per far fruttare quest’esperienza nella prossima stagione.

Si chiude così il nostro ciclo dedicato alle belle speranze del basket italiano. Si parla spesso di un movimento in crisi, a partire dalle società passando per le strutture non sempre ideali. Speriamo però che con queste analisi si sia visto come il materiale su cui investire per il futuro è tanto e di altissima qualità.