La new entry, la Leonessa è pronta a ruggire. Dopo anni di vani tentativi, Brescia è riuscita a tornare in Serie A1, agganciando quell'unico pass che tanto va stretto alle squadre di A2. Non è facile infatti risalire quando si è costretti a sfidare squadre del calibro di Treviso, Bologna e Siena, che hanno fatto la storia del basket italiano nell'ultimo ventennio. Brescia però ci è riuscita e ora il palcoscenico delle grandi l'aspetta.

AI SALUTI - Non saranno più presenti alcuni dei protagonisti dell'ultima promozione, a partire dal MVP Damian Hollis, che ha ricevuto una ricca offerta dal Portogallo (Benfica) con la possibilità (poi sfumata per via di Varese) di giocare in Champions League. Ai saluti pure il play-maker storico, colui che negli ultimi anni aveva dato tutto per la Leonessa Juan Fernandez. Confermati invece in buona parte gli italiani a partire dalla coppia di centri Davide Bruttini e Alessandro Cittadini. Sono rimaste anche le due guardie Marco Passera, play che dovrà dimostrare di meritarsi la categoria, e Franko Bushati. Insieme a loro ha deciso di rimanere a Brescia il simbolo della voglia di risalita di Brescia: David Moss. L'ex-Milano e Siena ha aggiunto negli ultimi mesi tanto alla squadra e la società ha deciso immediamente di blindarlo, per evitare il suo passaggio ad altre società rivali. Il giocatore convinto dal progetto non ha esitato e sarà parte fondamentale dei piani anche nella prossima stagione.

I NUOVI - Tante le faccie nuove, a partire dall'americano Marcus Landry, che si candida fortemente ad essere il leader assoluto della squadra. Nella preseason infatti è stato il giocatore più determinante, colui a cui la squadra non ha esitato ad affidare i tiri più complicati. Al suo fianco troverà un ottimo rookie come Lee Moore, che ha convinto lo staff dopo un lungo stage durato quasi tre settimane e si è guadagnato il primo contratto da giocatore professionista. Il secondo (e terzo) innesto di altissimo valore sono stati i gemelli Vitali. Entrambi da anni vagano per l'A1 italiana con ottimi risultati e questo doppio investimento aiuterà sicuramente la squadra ad allontanarsi dalla zona che scotta, lasciandosi dietro almeno 3-4 squadre nei ranking prestagionali. L'ultimo innesto è stato il centro girovago Jared Berggren, visto lo scorso anno a Cantù e Trento, dove non ha mai impressionato. Sarà un'annata differente la sua? Riuscirà a riscattarsi? Brescia comunque inizierà la stagione con soli quattro stranieri, per poter pescare nel mercato a stagione avviata l'ultimo componente.

PRESEASON - Ottima è stata la preseason della neopromossa. Dopo la sconfitta nella prima amichevole ufficiale contro l'Hapoel Gerusalemme di Stoudemire, Brescia ha saputo riscattarsi battendo Pesaro e Pistoia nel memorial Bertolazzi. A seguire nel trofeo Lombardia, la Leonessa ha prima domato Treviglio, poi dopo la sconfitta con Milano (partita tirata) ha vinto il match per il terzo posto contro Cantù, altra grande rivale per il campionato. Infine la squadra ha chiuso il precampionato con due ampie vittorie: la prima nel derby contro Verona, mentre la seconda maturata contro Capo d'Orlando, altra grande rivale per il campionato che verrà.

LA SQUADRA

Marco Passera, 1982, 181 cm, Play Cresciuto nel mito di Pozzecco, disputa proprio a Varese (2007-08) la sua unica annata in SerieA. Brescia lo ripesca in DNA, lo scorso anno 50 partite con 4.4 punti con l'high di 14 in Gara1 dei quarti contro Trapani.

Jared Berggren, 1990, 208 cm, Centro Prodotto di Wisconsin come Landry, viene ingaggiato da Ostenda, con cui vince il Campionato Belga nel 2015. Lo scorso anno, si divide tra Cantù (6.8 punti) e Trento (4.1 ma con minutaggio dimezzato), con qualche doppia doppia messa insieme nella prima parte del campionato

Alessandro Cittadini, 1979, 207 cm, Centro Una carriera infinita per il capitano di Brescia (9.1 punti la scorsa stagione), che può vantare anche 96 partite in Nazionale con un bronzo agli Europei del 2003. Nel suo palmares, una Coppa Italia vinta con Napoli quasi 600 partite tra Serie A e Lega2.

Davide Bruttini, 1987, 203 cm, Ala Top scorer della Nazionale ai tempi dell'U18, dopo una stagione in A a Capo d'Orlando comincia a girovagare in Lega2, dove vince prima a Torino e poi (contribuendo con quasi 7 punti di media e il 54% dal campo) a Brescia.

Luca Vitali, 1986, 201 cm, Play In carriera ha raccolto molto meno di quanto ci si aspettasse. Esplode a Montegranaro, non riesce ad affermarsi a Milano e Roma, poi trova una sua dimensione a Venezia e Cremona, andando per 3 annate consecutive in doppia cifra. La scorsa stagione solo 14 gare a causa di un infortunio, con 8 punbti e 4.6 assist di media

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Marcus Landry, 1985, 201, Ala 16 gare ai Knicks nel 2009-10, un paio di annate in D-League prima di girare ta Francia, Spagna, Cina e Venezuela. 1 gara con i Lakers a fine 2013, poi due stagioni in Spagna, dove l'anno scorso a San Sebastian chiude con 14 punti di media (5 miglior marcatore del campionato), il 43% da 3 e 25 punti segnati al Barcellona. Nel 2013 vince la gara del tiro da 3 all'All Star della D-League.

Michele Vitali, 1991, 196, Guardia Cresce nel vivaio Virtus, si fa le ossa a Caserta, prima dello sfortunato ritorno a "casa", dove con 8.1 punti, il 36% da 3 e 10 partite in doppia cifra non riesce a evitare la retrocessione

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David Moss, 1983, 196 cm, Ala Decima stagione in Italia per uno dei migliori difensori degli ultimi anni. 4 scudetti (3 a Siena, 1 a Milano), appesantiscono il suo palmares. A Brescia dallo scorso marzo, 12.8 punti di media durante i playoff con 24 di top in Gara 1 dei quarti contro Trapani

Franko Bushati, 1985, 190 cm, Guardia Ex compagno di Bargnani ai tempi della Stella Azzurra Roma, poi tanta Legadue. Alla quinta stagione con Brescia, ha contribuito alla promozione con 7.8 punti col 60% da due e un high di 22 punti.

Lee Moore, 1995, 193 cm, Guardia: una vera e propria scommessa, un rookie uscito da UTEP dove ha chiuso la scorsa stagione con 14.9 punti di media, tirando con più del 50% da 2 e col 37% da 3, e con un season high di 30 punti

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Coach: Andrea Diana, 1975 Una vita a Brescia: 3 anni come coach assistant, poi l'incarico come head a partire dal 2014-15

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About the author
Nico Silvestri
Appassionato di basket fuori norma, spettatore assiduo di partite NCAA.