LaMarcus Aldridge deve averci pensato a lungo, prima di scegliere di mettere la firma su quel contratto da 84 milioni di dollari per quattro anni. E, tra tutti i pensieri, deve essergli passato nella mente anche che quel contratto, sotto la voce “squadra”, recitava San Antonio Spurs. Head Coach: Gregg Popovich. Uno che nella sua storia non le ha mai mandate a dire. Proprio mai.

Ma soprattutto, il buon Pop è famoso per la straordinaria attenzione alla conservazione fisica e psicologica dei suoi talenti. Così, quando martedì Aldridge è entrato nel campo di allenamento ed ha iniziato a scaldarsi nonostante un piccolo fastidio ad una gamba, è arrivato tempestivo l'intervento del buon Gregg: “Siediti.” LaMarcus argomenta, non ci sta. Può farcela, dice, è un fastidio da niente. Probabilmente non ha identificato esattamente la sagoma che gli si sta parando davanti. “Benvenuto agli Spurs, ora vai a sederti”. Ermetico. Popovich racconta l'episodio a Jeff Mcdonald del San Antonio Express, aggiungendo poi che “non porteremo l'intero roster nella trasferta di Sacramento (partita di preseason di stasera, ndr).” Infatti nella scorsa serata è arrivato il comunicato reso pubblico sui social: restano a casa Boris Diaw, Tony Parker, Manu Ginobili e Tim Duncan. Ufficialmente per “rehabilitation and rest”, ovvero “riabilitazione e riposo”. Perfetto stile Spurs.

Non sono mancate ovviamente le battute dei fan (“Duncan e Ginobili da cosa si riposano? Dalle vacanze?” “Oh, si, fare lo spot di HEB - catena di supermarket Texana, ndr- deve essere stato davvero faticoso!”), ma oltre quelle è ovvio che la franchigia stia tenendo fede alla sua storica politica di prevenzione infortuni e limitazione del minutaggio. Nella sopracitata intervista, però, il coach specifica come “in questa fase solitamente non diamo troppi minuti a Timmy o a Tony o a chissà chi, ma in questa preseason probabilmente hanno bisogno di giocare di più con David West e LaMarcus Aldridge in modo da conoscersi l'un l'altro meglio di quanto non facciano ora. Quindi potrebbero scendere in campo di più rispetto al passato”. La questione “intesa di squadra” è destinata a tornare più e più volte nei futuri discorsi sugli Spurs, dato che con ogni probabilità sarà essa l'ago della bilancia che penderà tra una stagione da Finals e una da primo turno di Playoff. Sulla carta la squadra c'è. Basti pensare al possibile quintetto base Parker-Green-Leonard-Duncan-Aldridge, con Ginobili, Diaw, West e il resto della banda pronti a dare preziosi minuti dalla panchina. Ci sarà da divertirsi. Sempre e comunque alla corte di Gregg Popovich.

P.s. : Per quei pochi che non conoscono il meraviglioso personaggio Popovich, consiglio la visione della recente intervista a NBA TV, nell'ambito del media day, in cui il reporter ha avuto l'ardore di iniziare l'intervista parlando della sua barba. Pietra miliare del teatro.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.