DRAYMOND JAMAL GREEN (Golden State Warriors)

Scelto nel secondo round da Golden State nel 2012, il lungo scuola Michigan State sta stupendo per continuità e triple doppie (8 in stagione, oltre a 16 doppie doppie). Nelle 42 vittorie di Golden State oltre all'impronta dell'extra-terrestre Steph Curry c'è pure del suo, soprattutto sotto canestro dove sa competere con giocatori più alti di lui senza problemi. 14.5 punti, 9.4 rimbalzi e 7.2 assist a partita gli valgono la nomination di 10 degli 11 redattori (l'undicesimo visto che è stato l'ultimo a votare gli ha voluto risparmiare l'en-plein).


 

CHRISTOPHER EMMANUEL PAUL (Los Angeles Clippers)

 Escludere un veterano come lui dall'All-Star Game sarebbe una bestemmia. La più pura PG della lega che viaggia quasi in doppia doppia di media da 11 anni con punti e assist, uno di quelli uomini capaci di deciderti la partita trovando un compagno dimenticato dalla difesa. In questa stagione viaggia a 20.7 punti, 10.7 assist e 2.3 palle rubate a partita, quanto basta per convincere 9 dei nostri redattori.


 

ANTHONY MARSHON DAVIS (New Orleans Pelicans)

 Nonostante non riesca ancora a trascinare la sua squadra come dovrebbe, non può mancare la partecipazione del big man di New Orleans. Doppia doppia di media da 22.9 punti con 10.1 rimbalzi e 2.9 stoppate, che rende l'idea di quanto nonostante tutto apporti alla causa. Il futuro è dalla sua parte ma NO dovrà rinforzarsi se vorrà competere per il titolo, soprattutto ad ovest. Nove redattori han deliberato che un posto in panchina lo merita.


 

DAMIAN LAMONTE OLLIN LILLARD (Portland Trail Blazers)

Ad inizio stagione praticamente tutti gli esperti davano Portland spacciata, destinata ad una stagione di tanking dopo le partenze di Batum, Matthews e soprattutto Aldridge. Non avevano fatto i conti però con la determinazione di Damian Lillard, giocatore che non molla mai, e che con McCollum sta formando un backcourt favoloso. 24.3 punti, 7.1 assist e 4.4 rimbalzi non gli sono valsi l'inserimento nella lista dei 30 americani per le Olimpiadi (si parla di dissidi con la federazione) ma è impensabile venga escluso anche dall'All-Star Game che merita per questa grande stagione da leader. Nove di noi credono debba esserci e presumiamo i coach pure la pensino come noi.


 

DEMARCUS AMIR COUSINS (Sacramento Kings)

 Lungo tuttofare che sta vivendo la miglior stagione della sua carriera nonostante i dissidi con il suo coach. 27.3 punti, 11.2 rimbalzi e 2.8 assist a partita per lui, tirando anche con il 34% da tre, arma allenata nelle ultime stagioni e che sta dando i suoi frutti rendendolo un vero centro atipico. Anche per lui la panchina è quasi scontata, nove di noi non han potuto non nominarlo.


 

JAMES EDWARD HARDEN (Houston Rockets)

 Triple doppie a profusione nell'ultimo periodo per Harden che non vuole proprio mancare. 27.5 punti, 6.3 rimbalzi e 6.9 assist nella difficile stagione dei Rockets, che talvolta si è caricato sulle spalle per non sprofondare. Pecca ancora in difesa ma nell'All-Star Game solitamente non è richiesta. Cinque di noi han puntato su di lui, permettendogli di vincere dei ballotaggi con altri in lizza.


 

KLAY ALEXANDER THOMPSON (Golden State Warriors)

 Non poteva mancare lui, a completare il trio di Golden State che sta facendo la storia della NBA. 20.9 punti di media con il 43% da tre che lo rendono un pericolo costante per le difese, che non possono perderlo un attimo per rischiare di venir bombardati. Ha rischiato il posto fino all'ultimo, ma l'undicesimo votante lo ha inserito in questa panchina.


 

Sono i tre esclusi per un solo voto e si tratta del nostro Danilo Gallinari, beffato all'ultimo dal voto ricevuto da Thompson che gli leva l'ultimo posto in panchina, del veterano Dirk Nowitzki e di Rajon Rondo, play tuttofare che risparmiato dagli infortuni si sta dilettando in triple doppie in questa stagione. Più distaccati Blake Griffin (che non avrebbe potuto partecipare per il recente infortunio) e Gordon Hayward.

VAVEL Logo
About the author
Nico Silvestri
Appassionato di basket fuori norma, spettatore assiduo di partite NCAA.