Alla fine la squalifica è arrivata. Draymond Green sarà costretto a guardare i suoi compagni, domani sera, giocarsi il primo match point della serie nella gara-5 delle Finals NBA dalla panchina. L'ala dei campioni in carica dei Golden State Warriors è stata infatti squalificata per una partita pochi minuti fa dalla National Basketball Association, a causa di uno scambio di vedute non esattamente pacifico e oxfordiano con LeBron James nel corso del finale, concitato, di gara-4. L'aggravante, oltre all'alterco, sarebbe stata una mano galeotta di Green piazzata nella zona inguinale del numero 23 dei Cleveland Cavaliers, che avrebbe indirizzato il giudizio definitivamente verso la sospensione.

Nel comunicato redatto da Kiki VanDeWeghe, vicepresidente esecutivo delle operazioni cestistiche della Nba, si legge infatti di "un colpo di reazione effettuato con la mano nella zona inguinale" di LeBron James, che da fallo comune fischiato dagli arbirtri durante gara-4 (in realtà si era trattato di un doppio fallo), diventa ora un flagrant foul di tipo uno, che costa così a Draymond Green la sospensione automatica per la prossima partita. "Il sistema a punti cumulativo - prosegue il comunicato - è progettato esattamente per scoraggiare falli di questo tipo. Preso singolarmente, il comportamento di Draymond Green non meriterebbe di per sè una sospensione, che si innesca invece a causa dei numeri di flagrant points già accumulati dal giocatore".

Per Green risulta dunque fondamentale anche l'elemento della recidiva, dopo quanto accaduto con Steven Adams in occasione della serie delle Finali di Conference contro gli Oklahoma City Thunder. Adesso Steve Kerr dovrà rimpiazzare l'uomo chiave della sua squadra: già, perché l'importanza di Draymond Green, fattore tecnico oltre che tattico, non risiede soltanto nei fantastici numeri (17 punti a partita, 10 rimbalzi e 6 assist ad allacciata di scarpe in post-season), ma anche nella sua presenza difensivamente e in quanto a leadership emotiva con la quale trascina i suoi compagni in ogni gara. 

Un'assenza pesantissima, che potrebbe condizionare non poco l'esito di gara-5, domani notte, alla Oracle Arena. Kerr con ogni probabilità risponderà con Andre Iguodala in quintetto, anche se, la sua mancanza si sentirà soprattutto quando l'ex guardia di Bulls e Spurs dovrà ricorrere al suo amato e spesso decisivo 'death lineup', con Green che riveste il ruolo chiave di cinque nominale. Come risolverà questa mancanza Kerr? Come si adegueranno i Golden State Warriors? Temi ai quali domani notte troveremo una risposta: le Finals NBA2016  non sono ancora finite. 

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