SAN ANTONIO SPURS - HOUSTON ROCKETS 99-126

Inizo col botto per gli Houston Rockets nel secondo round dei playoff NBA. Dominio assoluto degli uomini di coach Mike D'Antoni che demoliscono gli avversari - gli Spurs, non uno qualunque - e passano a condurre la serie 1 a 0, con il fattore campo che ora si sposta nella città della NASA. Coralità, è questo il segreto, se così si può chiamare, che permette ai Rockets di annullare i neroargento, chiudendo ben presto la gara, trasformandola in un calvario per gli irriconoscibili Spurs. Houston si affida al tiro da tre punti, la sua arma, e graffia ripetutamente i padroni di casa: ben 12 le triple messe a bersaglio nel solo primo quarto da Harden e soci, 22 su 50 il conto al 48' minuto. San Antonio, limitata al 36.9% al tiro, non trova adeguate risposte ai violenti attacchi dei rivali, ed il solo Kawhi Leonard, predicatore nel deserto (21 punti, 11 rimbalzi e 6 assist), non consente agli speroni di restare in scia dei Rockets, i quali espongono sul parquet Trevor Ariza, eccellente sia in difesa, sui lunghi avversari, che in attacco. I suoi 23 punti gli valgono la palma di top scorer, fa meglio anche del Barba, il quale 'si ferma' solo a 20, ma con ben 14 assistenze verso i compagni di squadra. Letale, il pick&roll tra il barbuto candidato MVP e Clint Capela. Mai una lettura positiva degli Spurs ed il pivot svizzero si rivela funesto nei panni di rollante per la distratta difesa dei locali.

Gara a senso unico, dall'inizio alla fine. Il 99-126 finale decreta la peggior sconfitta interna ai playoff di San Antonio, letteralmente sbranata dall'armonioso gioco espresso dai Rockets. Dominio, su entrambi i lati del campo, che Houston fa valere subito, fin dai primi minuti. Harden segna, ed assiste i compagni, armando le mani calde dei cecchini appostati oltre l'arco dei 7 metri e 25. Sono 34 i punti realizzati dagli ospiti nel primo quarto, contro i 23 dei rivali, che già denotano un profondo fiatone nel restare in scia. +11, ma è solo l'inizio della fine. I secondi 12' minuti aumentano la forbice in campo tra le due duellanti: la second unit dei Rockets, con Gordon e Williams, si conferma la migliore di tutta la lega, e punisce ripetutamente la difesa di casa, inerme. A fine gara, sono 42 i punti fatturati dalla panchina di Houston. Al riposo lungo, il tabellino dell'AT&T è eloquente: 39-69, i Rockets esondano, e l'esito finale della gara è già scritto.

Il secondo tempo di trasforma in un lungo, lunghissimo garbage time. San Antonio si dimostra incapace di risalire la corrente, ed oltre a Leonard, l'intero starting five manda a referto la miseria di 21 punti, 19 rimbalzi e 5 assist. Davvero poco, cifre insufficienti, con il secondo violino LaMarcus Aldridge che chiude la serata con appena 4 punti a tabellino, frutto di un 2 su 7 dal campo e -36 di plus/minus. Un patimento enorme per la truppa di Gregg Popovich i secondi 24' minuti di gioco. Il cuscino tra le due squadre aumenta inesorabilmente, fino a far registrare il tetto massimo sul +39 dopo due tiri liberi realizzati da Montrezl Harrell nel cuore dell'ultimo quarto (80-119). Proprio l'ex rookie, il prodotto dei Louisville Cardinals, trova minutaggio sul finire di gara, poichè Nene Hilario è costretto ad abbandonare la 'mattanza' Spurs a causa di un'espulsione, comminatagli dagli arbitri per un accenno di rissa con Dewayne Dedmon. Il +27 finale non ammette repliche, Leonard e soci dovranno cabiare registro, ad iniziare già da gara 2, che si disputerà sempre all'ombra dell'Alamo. Sotto la gestione Pop, in sei occasioni gli Spurs sono riusciti a capovolgere l'esito di una serie playoff perdendo la gara inaugurale. Houston esce dal campo ringalluzzita, baldanzosa. La serie è appena iniziata, lo spettacolo promette di essere forte, energetico.

SAN ANTONIO SPURS: Punti: Leonard 21, Parker 11, Simmons 11; Rimbalzi: Leonard 11; Assist: Leonard 6;

HOUSTON ROCKETS: Punti: Ariza 23, Harden 20, Capela 20; Rimbalzi: Capela 13; Assist: Harden 14;

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About the author
Andrea  Indovino
Amo lo sport in tutte le sue infinite sfaccettature. Seguo principalmente il calcio ed il basket a 360° gradi, ma assiduamente anche il mondo della Formula 1, la Moto GP ed il ciclismo, specie le grandi corse a tappe. La mia è una voglia infinita di SAPERE, del resto Seneca affermava: Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.