CLEVELAND CAVALIERS - GOLDEN STATE WARRIORS 137-116

Il quarto atto delle NBA Finals è appannaggio dei Cleveland Cavaliers che alla Quicken Loans Arena hanno superato i Golden State Warriors ed allungato la serie. Evitata l'umiliazione dello sweep, LeBron James e compagni si sono guadagnati un nuovo viaggio in California, nella baia. Il risultato finale ha premiato i Cavs (137-116) i quali hanno condotto le operazioni dal primo all'ultimo minuto. Sfavillante è stata la prestazione dei Big Three, che hanno brillantemente combinato per 94 punti. Il top scorer, Kyrie Irving, ha fatturato 40 punti, impreziosendoli con 7 rimbalzi e 4 assist (15/27). Altro otto in pagella è per King James che ha chiuso in tripla doppia (31-10-11), ed infine Kevin Love, autore di una solida partita da 23 punti e 5 rimbalzi con 7 su 14 al tiro. Sono risultati vani, i 35 di Kevin Durant e la doppia doppia di Draymond Green (16+14). In ombra Steph Curry, limitato a soli 14 punti (e 10 assist), con un inusuale 4 su 13 al tiro.

Cleveland parte a mille all'ora, e subito fa capire che non ci tiene per nulla ad essere 'sweeppata'. Smith, Irving e James attentano il canestro ospite, 14-5 e coach Kerr è costretto a chiamare time out dopo appena tre minuti. L'uscita dalla pausa è disastrosa per gli uomini della baia: Love realizza 10 punti in un amen, ed i Cavs volano sul 24-9. Ritmi vertiginosi, gli uomini di Tyronn Lue mettono in campo tutto ciò che hanno, e continuano a fare a fette i rivali. Tristan Thompson inizia a svolgere dignitosamente il suo compito, lotta come un leone a rimbalzo offensivo, ed offre seconde chance ai suoi. Gira tutto bene per LeBron e soci. Golden State prova a risalire la corrente, e lo fa con Re Mida Durant. L'ex OKC ha una conoscenza enciclopedica del gioco, segna a suo piacimento, e da solo riporta in linea di galleggiamento i suoi: 31-25 a 3.30 dal termine del primo quarto. Irving però risponde per le rime, guida l'attacco devastante dei Cavaliers, e graffia da oltre l'arco dei 7 metri e 25. Un fiume in piena Cleveland. Love e Jefferson rimpinguano il bottino. Al termine dei primi 12' minuti di gioco, il tabellino è scioccante: 49-33, con GS costretta ad inseguire. Per i Cavs è record di punti segnati in un quarto in una Finals NBA. 

I Cavs accettano di giocare su ritmi altissimi, più consoni alle qualità degli Warriors. Uncle Drew si dimostra un maestro nell'uno contro uno,  e batte sistematicamente il suo marcatore, mentre in difesa la pressione è al punto giusto, tanto che Curry e company continuano a perdere palloni su palloni. Se Golden State non sprofonda, è merito di KD che si inventa canestri impossibili come il numero da circo che poi è abile a convertirlo nel gioco da tre punti, scrivendo il -11 sul 54-43. Prevalgono di gran lunga gli attacchi rispetto alle difese. Cleveland non rallenta, continua a giocare con la settima marcia innescata. Il primo tempo della franchigia dell'Ohio è da fantascienza, ed il ventello di margine si materializza a metà secondo quarto, quando LeBron James piazza in faccia alla difesa californiana un floater morbidissimo, ed altrettanto elegante (69-49). Addirittura 11/17 di squadra da tre punti, Warriors massacrati, dai feriti rivali, dalla lunga distanza. Golden State è in balìa degli avversari, incapace di reagire alla feroce aggressività di Cleveland. Sale definitivamente di giri anche il Re. Attacca il ferro che è una meraviglia, è chirurgico con il palleggio arresto e tiro da oltre l'arco dei tre punti, poi, quando Irving compie l'ennesima magata di serata, la 'Q' esplode. Love e Durant si scambiano gli ultimi due canestri della prima frazione, splendida dal 1' al 24'. Alla pausa lunga, avanti i Cavs 86-68. Irving scatenato, per lui 28 punti. LeBron 22-6-8, mentre è Durant (22) il miglior realizzatore all'intervallo per GSW.

Cleveland anche nella ripresa riprende a recitare il perfetto spartito interpretato nel primo tempo. Sciorina sul parquet amico un livello di pallacanestro pauroso, ed il pubblico della 'Q' si spella le mani. LeBron con l'auto assist, e la conseguente schiacciata, riuscirebbe a far resuscitare perfino Naismith, ma seppur i Cavs siano altamente spettacolari, non riescono ad ammazzare definitivamente la contesa, che resta vibrante. Gli animi si accendono, James e Durant battibeccano a muso duro, e coach Kerr decide di parlarci sù, con i suoi in ritardo di 19 lunghezze (99-80). Curry è l'assente ingiustificato del match, K.Thompson litiga con il ferro, ed è il solo Durant a lottare strenuamente contro la difesa di Cleveland. Gli Warriors con un sussulto d'orgoglio si riportano fino al -12, ma la bomba di Korver ne spegne subito i bollenti spiriti. Piovono triple, il punteggio è altissimo, in campo ci sono marziani, non giocatori di pallacanestro. All'ultima pausa, i Cavs sono sempre avanti, con un cuscino piuttosto rassicurante: 115-96. Conducono le operazioni, subiscono la reazione degli Warriors, tuttavia non si fanno riprendere ed è ancora una volta Kyrie 'mago' Irving a refertare 5 punti filati che ridanno aria pulita da respirare ai padroni di casa. Proprio il prodotto di Duke, ed il Prescelto, spaccano in due tronconi la contesa ed i loro canestri, in ripetizione, di pregevole fattura, permettono ai Cavs di azzannare la giugulare di gara 4. Gli ultimi 5' minuti si trasformano in garbage time, con i padroni di casa che scollinano i 20 punti di margine e vedono sempre più vicina la linea del traguardo finale. Entrano in campo le seconde linee, ed i titolari vanno ad accomodarsi in panchina in previsione del quinto atto della serie, altro match ball per gli Warriors. Sfuma per Golden State l'en plein in post season, ma la franchigia della Bay Arena ha ancora a disposizione tre possibilità per conquistare il titolo.

CLEVELAND CAVALIERS: Punti: Irving 40, James 31, Love 23; Rimbalzi: James 10, Thompson 10; Assist: James 11;

GOLDEN STATE WARRIORS: Punti: Durant 35, Green 16, Curry 14; Rimbalzi: Green 14; Assist: Curry 10;

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About the author
Andrea  Indovino
Amo lo sport in tutte le sue infinite sfaccettature. Seguo principalmente il calcio ed il basket a 360° gradi, ma assiduamente anche il mondo della Formula 1, la Moto GP ed il ciclismo, specie le grandi corse a tappe. La mia è una voglia infinita di SAPERE, del resto Seneca affermava: Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.