Protagonisti assoluti dell'NBA Draft che si svolgerà giovedì notte (22 giugno) al Barclays Center di New York, i Boston Celtics hanno ieri ufficializzato la trade che li ha visti scambiare la loro prima scelta assoluta con i Philadelphia 76ers. Ai biancoverdi la terza moneta, più una scelta protetta al prossimo Draft (se non top five, una nel 2019). E, a spiegare i motivi delle ultime operazioni in casa Celtics, ecco apparire il presidente Danny Ainge

Danny Ainge. Fonte: Charles Krupa/Associated Press
Danny Ainge. Fonte: Charles Krupa/Associated Press

Ainge, che insieme al resto del frontoffice di Boston, sta lavorando per comprendere chi chiamare, se Josh Jackson o Jayson Tatum (e chissà, magari Lonzo Ball in caso di lasciapassare dei Los Angeles Lakers), rivendica la bontà della decisione presa: "Penso che già prima della lottery che ha stabilito l'ordine chiamata - dice Ainge in una conferenza stampa convocata per l'occasione - ci sono stati diversi giocatori che abbiamo avuto modo di valutare per un paio d'anni, ai quali ci siamo sempre sentiti in qualche misura vicini. Ed è una sensazione che ci accompagna ancora adesso, quella di essere a un passo da giocatori top. Pensiamo di avere ottime chances di prendere alla numero tre lo stesso giocatore che avremmo chiamato alla numero uno. Ecco perchè questa trade rappresentava per noi una grande opportunità di acquisire un giocatore di impatto. Penso sia stata davvero una buona mossa. Ovviamente Philadelphia voleva la numero uno, e ho tutto il rispetto del mondo per quanto fatto dai Sixers negli ultimi anni. Ho un ottimo rapporto sia con Bryan che con Jerry Colangelo, e penso che stiano facendo un lavoro fantastico a Philadelphia. Volevano a tutti costi la numero uno, e hanno fatto dei passi avanti per ottenerla. Hanno tante scelte future, ma anche noi abbiamo aggiunto alle nostre un giocatore che ci piace". Ovviamente Ainge non dà alcuna indicazione su quale sia questo prospetto, nonostante non escluda la possibilità di movimenti ulteriori per i suoi Celtics, magari proprio utilizzando la numero tre e le scelte dei prossimi anni nell'ambito di una trade. 

Diverse le domande sull'argomento relativo a Markelle Fultz, point guard di assoluto talento proveniente dai Washington Huskies, e che è già virtualmente un nuovo giocatore di Philadelphia. Ainge non ha rimpianti al riguardo: "Ribadisco, per noi si tratta di un gran punto di partenza, perchè stiamo per prendere il giocatore che volevamo. Anche I Sixers prenderanno il giocatore che volevano, ma noi avremo una scelta in più al prossimo Draft, o a quello ancora successivo. Quindi penso che alla fine sia un buon affare per entrambe le franchigie, anche perchè l'offerta di trade formulata da Philadelphia è stata nettamente la migliore che abbiamo ricevuto. Il nostro frontoffice ha preso questa decisione all'unanimità, era la mossa giusta". Ai tifosi dei Celtics non resta dunque che attendere la notte del Draft, per capire quale sarà il giocatore tanto fortemente voluto da Boston, che arriverà nell'ambito di una trade che continua a far discutere. In tanti, tra scouts, esperti e addetti ai lavori, hanno infatti criticato l'operazione dei biancoverdi, che hanno perso l'occasione di aggiudicarsi quello che viene considerato come il giocatore più forte dell'intera lottery 2017. Quel Markelle Fultz che a questo punto andrà a integrarsi con il resto del nucleo giovane dei Philadelphia 76ers, aggiungendosi a talenti del calibro di Ben Simmons, Joel Embiid, Dario Saric e Jahlil Okafor (nonostante quest'ultimo sia sempre a rischio trade). Celtics che invece hanno ritenuto di essere coperti nel reparto guardie, con Isaiah Thomas, Marcus Smart ed Avery Bradley, a meno di ulteriori sorprese pronte a manifestarsi tra poco più di due giorni (suggestione Ball su tutte).