Dopo settimane di stop and go, di dubbi, rassicurazioni, tira e molla nella trade con i Boston Celtics, Isaiah Thomas può finalmente parlare da nuovo giocatore dei Cleveland Cavaliers. Il prodotto da Washington è stato infatti presentato ieri nella facility dei vice-campioni NBA, insieme a Jae Crowder e Ante Zizic, entrambi provenienti dai biancoverdi come contropartite tecniche e salariali per compensare l'addio di Kyrie Irving (oltre a due scelte al Draft, quella di Brooklyn nel 2018 e quella di Miami nel 2020).

A tenere banco, nella conferenza stampa di presentazione, le condizioni fisiche di Isaiah Thomas, infortunato all'anca. Una lesione che ha influenzato l'andamento della trattativa tra le due franchigie, mettendola addirittura in discussione, su cui al momento i Cavs non vogliono però sbilanciarsi. E' il general manager Koby Altman, succeduto nel ruolo a David Griffin, a stoppare ogni domanda relativa al caso: "Per correttezza nei confronti di Isaiah - le parole di Altman, riportate da Dave McMenamin di Espn - non diremo niente di specifico riguardo il suo infortunio all'anca. Non abbiamo neanche ancora stilato un programma che preveda tempi di recupero specifici. Non andremo di fretta, questo è certo, e non abbiamo intenzione di trasformare questa presentazione in una conferenza stampa sull'anca di Isaiah Thomas". Bocche cucite dunque in casa Cavs, per un argomento che rimane estremamente spinoso, un infortunio la cui entità è tutta da chiarire, e che comunque dovrebbe tenere a lungo il diretto interessato lontano dai campi di pallacanestro (per il ritorno all'attività agonistica si parla addirittura della pausa per l'All-Star Game, nel febbraio 2018). Altman spiega che Cleveland si è cautelata acquisendo Derrick Rose e Josè Calderòn nel mercato dei free agents nella posizione di point guard, mentre coach Tyronn Lue ammette che Thomas non sarà a disposizione per l'inizio della regular season. Prova invece ad accendere l'entusiasmo dei suoi nuovi tifosi lo stesso Isaiah: "Come ha appena detto Koby - le sue parole - abbiamo già pronto un piano di recupero: cominceremo a rispettarlo, in modo tale da farmi tornare al 100%, il prima possibile. Quest'infortunio non mi mette pressione in vista della free agency della prossima estate. Quando si parla di pallacanestro, la pressione non esiste. Quindi mi occuperò della free agency solo a tempo debito, quando sarà tornato a giocare ai miei livelli". Come già valutato nei mesi scorsi dallo staff medico dei Celtics, anche Cleveland sceglierà un approccio conservativo all'infortunio, che non preveda l'intervento chirurgico, secondo quanto reso noto dallo stesso Altman. 

Una volta affrontato - nei limiti del consentito - l'argomento infortunio di Thomas, si torna a parlare di pallacanestro. E la principale curiosità riguardante l'approdo dell'ex Boston Celtics ai Cavs riguarda la sua integrazione nella squadra di LeBron James, playmaker più o meno dichiarato a disposizione di Tyronn Lue, head coach che ci tiene a sottolineare l'importanza anche dell'arrivo di Jae Crowder: "Sarà il nostro uomo sulla principale arma offensiva degli avversari - le parole dell'allenatore vicecampione NBA - il che consentirà a LeBron di muoversi nella nostra metà campo, cosa che ama fare, rubando palloni e intercettando passaggi. Sarà la nostra ancora difensiva, anche in termini vocali e di comunicazione". E di giocare con James si dice entusiasta Thomas, già in contatto con il Prescelto: "Io e Jae abbiamo parlato con lui subito dopo la conclusione dell'affare. Sono entusiasta di avere la possibilità di giocare con il miglior giocatore di basket al mondo. In passato mi sono trovato in situazioni in cui le mie squadre erano in difficoltà perchè non avevano i migliori giocatori della lega, dovendo continuare a combattere con ciò che avevamo a disposizione. Ora è tutto diverso, cambierà tutto. Sarebbe spaventoso per i nostri avversari se tutti i nuovi giocatori di Cleveland si integrassero subito e alla perfezione con quelli già presenti in squadra", l'avvertimento di Thomas ai rivali nella corsa al titolo. Gli fa eco Tyronn Lue: "Sappiamo tutti che, una volta giunti ai playoffs, se saremo tutti a posto fisicamente, saremo una squadra difficile da battere". Infine due battute di IT sui Boston Celtics: "Io e Jae abbiamo contribuito a costruire la base dei Celtics, ma è tutto ok, fa parte del business NBA".

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]