A quattro mesi di distanza dalla conclusione delle Finals, riparte finalmente la regular season NBA, anticipata per l'occasione di un paio di settimane, in modo tale da concedere maggior respiro alle trenta squadre della lega, nell'ambito di un calendario ritenuto da molti estremamente compresso. E la prima gara che l'NBA offre agli appassionati è la sfida tra Cleveland Cavaliers e Boston Celtics, le due principali candidate al ruolo di squadre faro della Eastern Conference. 

Un incrocio che porta con sè diversi significati, non solo tecnici. Se è vero che Cavs contro Celtics è già il remake delle scorse Finali di Conference, dominate da LeBron James e compagni per 4-1, l'incrocio presenta subito un intrigante ritorno. Quello di Kyrie Irving, ex figlio prediletto di Cleveland, alla Quicken Loans Arena, a casa del Re, quel LBJ da cui si è voluto fortemente staccare nel corso dell'estate. I Cavs non potranno opporre a Irving Isaiah Thomas, infortunato all'anca, e ancora avvelenato per una trade che lo ha fatto sentire tradito, ma potranno contare su altri due ex come Jae Crowder e Ante Zizic, oltre ai nuovi arrivati Derrick Rose e Dwyane Wade. Quattro quinti del quintetto di Lue sono già delineati: da quest'anno si cambia, con il canadese Tristan Thompson in panchina e Kevin Love da centro, probabilmente per assecondare proprio i desiderata di LeBron, che esige campo aperto in attacco e tanti tiratori al suo fianco. Crowder, Wade (non J.R. Smith, negli ultimi anni uomo barometro di Cleveland) saranno in campo alla prima palla a due della stagione, laddove LeBron James viene ancora dato in dubbio, secondo quanto dichiarato alla vigilia da coach Tyronn Lue, non ancora certo che il suo numero ventitrè abbia recuperato dalla distorsione alla caviglia che lo ha tormentato per l'intera preseason. Difficile immaginare un James ai box proprio nella serata di gala dell'opening night, quella del faccia a faccia con l'ex scudiero Kyrie Irving, anche se rischiare infortuni all'inizio di una stagione lunghissima potrebbe indurre lo staff medico della franchigia dell'Ohio a scelte conservative. Luci della ribalta anche per Derrick Rose, pronto a una stagione da nuovo protagonista, e Dwyane Wade, tornato a giocare insieme a LeBron dopo tre stagioni. Una Cleveland che pare essere più profonda dello scorso anno e con più two-way players a disposizione: sarà la difesa l'X Factor dei Cavs, ancor di più in un contesto tecnico che prevede il solo Love da lungo.

Dall'altra parte, i Boston Celtics. Una squadra che aveva raggiunto il vertice della Eastern Conference, ma che ha voluto cambiare per provare a darsi una chance proprio contro LeBron. Non solo la trade Irving-Thomas, ma anche l'addio di Avery Bradley e Jae Crowder, per non parlare della decisione di cambiare la propria scelta al Draft (da numero uno a numero tre, d'accordo con i Philadelphia 76ers), per poi selezionare l'interessantissima ala Jayson Tatum, diciannovenne da Duke. Tatum sarà in quintetto stanotte, causa infortunio di Marcus Morris, altro nuovo arrivato in casa Celtics, in un quintetto per certi versi simile rispetto a quello degli avversari. Anche qui un lungo e quattro esterni, nel pieno rispetto del trend in voga nella lega. Al Horford da centro, poi lo stesso Tatum, il sophomore Jaylen Brown, Gordon Hayward e Kyrie Irving. Un'altra Boston, insomma, con Hayward che ritrova il suo mentore, coach Brad Stevens, già conosciuto ai tempi dell'avventura NCAA a Butler University. L'ex giocatore degli Utah Jazz doveva essere il fiore all'occhiello della offseason su cui ha lavorato Danny Ainge, ma ha finito per essere oscurato da Irving, il cui travagliato arrivo in biancoverde ha monopolizzato l'attenzione di tifosi e addetti ai lavori. I due sembrano formare un backcourt completo e facilmente integrabile, anche se siamo ancora alla fase della sperimentazione per Stevens, che si affiderà per tutta la stagione alla freschezza e all'incoscienza del duo Brown-Tatum per garantirsi un minimo di fisicità, sia sul perimetro che sotto i tabelloni. Dalla panchina uscirà principalmente Marcus Smart, sesto uomo dei Celtics 2017-2018, in crescita per comprensione del gioco e applicazione difensiva. Cleveland-Boston di stanotte sarà LeBron vs Kyrie, ma soprattutto molto altro, il primo atto di una rivalità che dovrebbe continuare fino a fine maggio.

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About the author
Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]