Lo hanno definito “Robben dell'altro mondo”, parafrasando il suo cognome e a testimonianza di una classe cristallina che il passare degli anni e una certa fragilità fisica non hanno scalfito. Finalmente decisivo nella finale di Champions 2013 dopo anni passati a fare il "perdente di successo", nonostante i 3 scudetti vinti tra Chelsea e Real Madrid, Arjen Robben si ripresenta come la stella dell'Olanda che nel Mondiale brasiliano vorrebbe ripetere il cammino di quello sudafricano, nonostante la difficoltà dell'impegno.

UNA CARRIERA SCINTILLANTE

L’invidiabile trafila tra i migliori club del mondo per Robben affonda le radici negli inizi con il club della sua città natale, il VV Bedum: qui il piccolo Arjen apprende le migliori caratteristiche della tecnica di base seguendo il Coerver Method, reso popolare dall’allenatore olandese Wiel Coerver, che lo esporta nel mondo. Acquistato dal Groningen nel 1999-2000 e aggregato alla prima squadra la stagione successiva, debutta il 3 dicembre 2000, meritando subito la nomina di “Giocatore dell’anno” del club. Acquistato nel 2002 dal PSV per 3,7 milioni di euro, nel biennio 2002-2004 disputa 56 partite mettendo a segno 17 reti e vincendo uno scudetto e una Supercoppa olandese: celebre in questo periodo non solo il premio di miglior giovane dell’anno della Eredivisie 2002-2003, ma anche l’appellattivo di coppia battezzato dai tifosi del PSV insieme al compagno d’attacco Mateja Kežman, che passa alla storia come “Batman e Robben”. Nel 2004 il magnate russo Roman Abramovich lo acquista per 18 milioni: Robben diventa un giocatore del Chelsea, dove rimane fino al 2007 conquistando 2 scudetti, 2 Coppe di Lega e 1 Coppa d’Inghilterra, ma inanellando anche una serie di infortuni che ne mineranno tanto la serenità quanto l’integrità fisica, relegandolo spesso in tribuna.

Il 22 agosto 2007 merita comunque un contratto di cinque anni con il Real Madrid, che lo acquista per 36 milioni di Euro: “Alien” conquista la Liga al primo anno ma deve accontentarsi del secondo posto nella stagione successiva, dietro al Barcellona stellare di Ronaldinho. Per qualità e costanza, la consacrazione definitiva nell’Olimpo dei campioni contemporanei inizia nell’estate 2009, quando viene ceduto al Bayern Monaco per 25 milioni. Con il club bavarese, Robben mette in bacheca 2 scudetti, 2 Coppe di Germania, 2 Supercoppe di Germania, 1 Champions League e 1 Supercoppa europea, portando il Bayern Monaco ai massimi livelli del calcio europeo e firmando persino il leggendario “triplete” nella stagione 2012-2013, nella quale ottiene anche il premio di miglior giocatore della finale di Champions, dove realizza il gol partita all’88’. Costantemente annoverato tra i più veloci giocatori al mondo secondo le annuali classifiche FIFA, ha ottenuto anche il premio come miglior giocatore della Bundesliga nella stagione 2009-2010 ed è stato più volte inserito nella lista dei papabili alla vittoria del Pallone d’Oro, senza però mai portare a casa il premio.

LA NAZIONALE

Arjen Robben debutta in Nazionale maggiore il 30 aprile 2003 in amichevole contro il Portogallo: molti infortuni, come da copione, e altrettante delusioni, ma la storia del calcio olandese ricorda comunque non tanto la sua prima competizione internazionale, l’europeo del 2004 concluso in semifinale, quanto soprattutto l’edizione dei Mondiali 2010, in occasione dei quali trascinò i compagni a suon di volate e reti fino alla finale contro la Spagna, persa per 1-0 nei tempi supplementari, nella quale tuttavia fu protagonista in negativo, sbagliando due volte a tu per tu con il portiere spagnolo Casillas. Ai prossimi Mondiali in Brasile lo vedremo impegnato nel girone B, contro i campioni in carica della Spagna, il Cile e l’Australia: c’è da scommettere che, infortuni permettendo, per le difese avversarie il passaggio del “Freccia Arancio” di Bedum non sarà affatto indolore.

LA TOP TEN DEI GOL PIU' BELLI DI ROBBEN

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