Buona prestazione della Spagna, che davanti al pubblico dell'Estadio El Molinon di Gijon ha la meglio per 4-1 su Israele nella gara valevole per il quinto turno delle qualificazioni ai mondiali di Russia 2018. In gol Silva, Vitolo, Costa ed il subentrato Isco, mentre la rete della bandiera ospite è di Refaelov. Partita letteralmente dominata dagli iberici che mantengono il primo posto nel girone G ma non distanziano l'Italia, vittoriosa a Palermo sull'Albania. Andiamo a rivivere insieme i momenti salienti della gara.

Prima fase letteralmente dominata dalle Furie Rosse, che impongono subito il loro ritmo alla partita: solita storia, un tiki-taka dominante che nasconde la palla agli avversari in qualsiasi zona del campo. L'Israele si rintana subito sperando nel contropiede, ma il primo brivido arriva al sesto minuto. Bomba dalla distanza di Thiago Alcantara, di una violenza spaventosa, ma la traversa salva gli ospiti. È solo questione di tempo: passano appena otto minuti, ennesimo possesso-spettacolo degli asturiani, Jordi Alba cambia passo sulla sinistra e mette la palla dentro verso Silva, che col mancino incrociato non può sbagliare. Fulminato Marciano, padroni di casa subito avanti. Come se non bastasse, Levy deve anche rinunciare ad uno dei due centrali: Tibi esce in barella dopo uno scontro di gioco, campo per Twatha.
I rossi continuano comunque ad attaccare, con Carvajal che trova il varco dalla destra, appoggiandosi su Silva: grande sponda per il rimorchio di Iniesta, ma il piattone non trova lo specchio della porta. Dall'altra parte, gli israeliani riescono finalmente a farsi vedere: Zahavi cerca il gol della settimana calciando da distanza siderale. Palla fuori, ma spavento non indifferente per De Gea. Pochi minuti, comunque, e la Spagna riprende il forcing offensivo portando sostanzialmente dieci effettivi nella metà campo avversaria. 
Nel finale di tempo, però, i ragazzi di Lopetegui rischiano sul serio: gran triangolazione e cioccolatino dalla sinistra messo dentro da Einbinder, Refealov si inserisce alla perfezione e stacca di testa, ma un miracolo di De Gea riesce a salvare capra e cavoli. Come vuole la regola più vecchia del mondo, però, a gol mangiato corrisponde gol subito: la difesa ospite apre un buco sulla destra, Thiago inventa subito con l'esterno, Vitolo appoggia il destro rasoterra prendendo in controtempo Marciano. Si va negli spogliatoi sul 2-0, col 70% del possesso palla in favore degli iberici.

Si apre la seconda frazione, ed arriva subito un'altra chance: Carvajal trova il fondo e mette al centro per Diego Costa. Grande inzuccata, ma la palla sfila larga alla destra del portiere. Il centravanti del Chelsea si rifà però poco dopo: stavolta l'assist di Thiago arriva dritto dritto dalla bandierina. Lo stacco imperioso di Costa dal centro dell'area fulmina tutta la difesa, è tre a zero. Qui gli ospiti si sgretolano leteralmente, e il possesso dei padroni di casa diventa fatto di lame che affondano nel burro: prima dell'ora di gioco arriva il triangolo tra Iniesta e David Silva, ma l'ala del City, da pochi metri, colpisce clamorosamente la traversa, rimandando il poker. Da qui, ricomincia la litania negli ultimi venti metri israeliani, con una rete di passaggi che si sviluppa da sinistra e destra e viceversa, portando ad una pioggia di traversoni puntialmente respinti - seppur con affanno - dalla difesa ospite. Nel frattempo l'infortunio di Ben Haim costringe gli ospiti ad esaurire le tre sostituzioni già al 64', mentre Lopetegui manda dentro Koke e Isco per concedere la passerella alla coppia di illusionisti Thiago Alcantara-Iniesta. La cronaca del match continua ad essere piuttosto ripetitiva: monologo iberico, interrotto però a 15 dal termine. Gli ospiti mettono una tacca nella loro casella del tabellone, grazie agli sviluppi del piazzato dalla sinistra: Gershon stacca sul primo palo, il suo colpo di testa è sulla base del legno, ma a completare l'azione c'è Refealov, che inchioda il destro sotto la traversa. 3-1 che comunque non altera le dinamiche della partita, con i padroni di casa a dominare il campo in lungo e in largo, seppur senza arrivare a concludere pericolosamente in area fino al minuto 82: grande dialogo in verticale, Jordi Alba lancia il solito Silva che, battendo l'uscita di Marciano, prova a servire Vitolo: palla appena troppo lunga che termina sul fondo. Si vede sul prato di Gijon anche Iago Aspas, alla prima presenza ufficiale in nazionale, giusto in tempo per partecipare al poker definitivo: suo, dopo il triangolo con Koke, l'assist per Isco che rientra sul destro e fulimina il portiere all'angolino basso mettendo il punto alla contesa e la firma sui tre punti.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.