Da sedici mesi a questa parte, l'esclusione di Benzema dalla Nazionale Francese ha dato il via a un continuo casting mediatico alla ricerca dell'erede, balzando da un nome all'altro in prospettiva futura. L'attaccante del futuro, l'attaccante che dovrà guidare il reparto in terra Russa, l'attaccante che - ovviamente - dovrà spalleggiare Griezmann, non un compito facile, specialmente per caratteristiche. Didier Deschamps, dal canto suo, sembra però avere le idee chiarissime, come le ha avute negli ultimi tre anni. L'attaccante titolare della sua Francia è Olivier Giroud, nonostante tutto.

Quel "tutto" contiene speculazioni, voci che si rincorrono, proteste e sdegno dei tifosi - specialmente per le esclusioni, a rotazione, di Gameiro e Lacazette, tutti accodati alla punta dell'Arsenal. La ragione è semplice da ricercare: l'ex Montpellier gioca poco e segna il giusto, complici condizioni fisiche mai ottimali, retaggio dell'Europeo estivo e di un paio di problemi nella prima parte di stagione, ma anche per le scelte abbastanza alternative di Arsène Wenger, spesso orientato verso la scelta della strategia del falso nueve.

Griezmann e Giroud. Fonte immagine: Twitter @equipedefrance
Griezmann e Giroud. Fonte immagine: Twitter @equipedefrance

Il Ct dei transalpini, invece, non ha mai avuto dubbi sull'utilità di Giroud, comprovata nel corso degli anni e "scoperta" durante il Mondiale 2014, quando ha varato un 4-3-3 piuttosto adattato per far convivere il suo pupillo insieme a Benzema. Poi, complici i problemi disciplinari del compagno, gli ha soffiato il posto; mediaticamente rumoroso, anche in quella circostanza. L'ambiente è in generale stato sempre abbastanza ostile con Giroud, così come la stampa, perchè a loro giudizio, in periodi differenti ci sarebbe sempre stato qualcuno più meritevole di lui. 

L'Europeo 2016, però, ha di fatto premiato le scelte di Deschamps, perchè la sua Francia ha iniziato a ingranare quando Griezmann si è insediato alle spalle della punta classe 1986, con due esterni di diverse caratteristiche (sprinter e tecnico, solitamente) a corredare la coppia. Per caratteristiche, infatti, Giroud è unico: nessun altro ha la sua stessa capacità di lavorare per la squadra, di aprire gli spazi con i suoi movimenti, permettendo gli inserimenti del petite diable. Non ha bisogno di avere la palla tra i piedi, neanche di spazi che lui stesso deve attaccare, perchè li apre per gli altri.

Ieri sera, nella trasferta sul campo di Lussemburgo, è stato ancora lui a togliere le castagne dal fuoco, incornando una doppietta e risolvendo una gara che poteva farsi complicata. Due gol magari che non risaltano in particolar modo, perché semplici, ma gol, che premiano tutto il lavoro oscuro per la propria squadra e mettono sempre più in crisi i detrattori di Deschamps, la cui ricerca dell'attaccante per il 2018, al contrario di quella di stampa e tifosi, non è mai iniziata.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]