Splendida partita al Kielce Stadium dell’omonima città polacca, dove la Slovacchia fa davvero paura per tutto il primo tempo, trovando anche la rete con Chrien, ad un’Inghilterra appannata. Un quarto d’ora con le marce alte basta alla nazionale dei tre leoni per ribaltare il risultato grazie a Mawson e Redmond, ma c’è da soffrire fino all’ultimo contro la compagine slovacca che esce sconfitta (2-1) ma con tutti gli onori di chi ha provato fino all’ultimo a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Ora, in attesa di Svezia-Polonia, la classifica del gruppo A dice Inghilterra al primo posto, a 4 punti, davanti alla Slovacchia a 3. Andiamo a rivivere tutte le emozioni della sfida.

Match inaugurale della seconda giornata per l’Europeo Under 21 che si sta svolgendo in Polonia, dove tanti giovani hanno l’occasione di mettersi in mostra sul palcoscenico internazionale: per il Gruppo A, in campo Slovacchia e Inghilterra. Gli uomini del quarantasettenne Pavel Hapal hanno stupito tutti battendo 2-1 in rimonta i padroni di casa nella prima giornata e vogliono coltivare ancora un sogno, mentre la nazionale dei tre leoni è stata inchiodata dalla Svezia sullo 0-0, rischiando anche di perdere per un rigore a nove minuti dalla fine, ed in caso di mancata vittoria oggi potrebbe avere già un piede fuori dalla competizione.
Slovacchia in campo con sullo stesso 4-1-4-1 della prima partita, intatto, con Zrelak unica punta e Lobotka a fare da guardia alla coppia di difesa Skriniar-Ninaj, mentre per i ragazzi di Boothroyd è 4-2-3-1 con la novità Swift sulla destra.

Prima fase di gioco molto interessante: Slovacchia in campo senza timori di sorta, mentre l’Inghilterra punta a controllare il possesso ed a dimostrare di quanta qualità è capace tramite una fitta rete di passaggi nello stretto. Comunque, la palla arriva dalle parti della porta solo al decimo, con il tentativo dai 25 metri di Chalobah ben controllato da Chovan.
Tanto movimento tra le linee per i britannici, mentre gli avversari si affidano a Rusnak e Mihalik sugli esterni, ma la svolta arriva da calcio piazzato al minuto 23, la Slovacchia guadagna un corner dalla sinistra che batte Rusnak: il suo traversone viene impattato, in anticipo sul primo palo, da Martin Chrien. Colpo di testa  di precisione millimetrica che scavalca Pickford e fa 1-0.
La risposta della nazionale dei tre leoni non si fa attendere con Baker che cerca (e per poco non trova) l’incrocio col mancino in corsa, ma si esaurisce ben presto in tanto nervosismo e poco altro. Il match rimane aperto ed intenso, tutto sommato divertente al netto di qualche errore tecnico di troppo, soprattutto in attacco. La Slovacchia, ordinata in copertura e ripartenza, sfiora anche il raddoppio col tentativo di Bero, ma è costretta a vivere un brivido quando Swift, dal limite, prova ad inventarsi un colpo da fermo che ricorda quello di Ronaldinho con la maglia del Barcellona contro il Chelsea: buona la finta, ma il destro morbido non trova la porta. Sul finire del tempo, infatti, è Pickford ad esaltarsi per dire di no a Rusnak dalla distanza, mentre James Ward-Prowse, su punizione, costringe Chovan al miracolo nell’unico minuto di recupero. Al duplice fischio di Mazeika è, abbastanza clamorosamente, 1-0.

Al rientro in campo, però, gli inglesi cambiano nettamente passo: Boothroyd manda dentro Jacob Murphy al posto di Holgate, e subito raccoglie i frutti della sua scelta. Prima Redmond, rientrando dalla sinistra, costringe Chovan al miracolo sul suo palo, poi proprio Murphy, sugli sviluppi del calcio d’angolo, mette dentro un cioccolatino impattato alla grande da Alfie Mawson: il portiere slovacco risponde ancora una volta, ma non può nulla sul tap-in da pochi centimetri del difensore centrale. Britannici in festa, è 1-1.
A questo punto l’Inghilterra prende decisamente fiducia, accelerando il passo ma trovando comunque un grande Skriniar a tenere in piedi la difesa degli uomini in bianco. La Slovacchia dal canto suo prova a colpire con un paio di iniziative di Bero, vicino al gol col mancino al volo e sicuramente tra i più positivi dei suoi, ma vede il suo castello crollare allo scoccare dell’ora di gioco: Ward-Prowse recupera palla a centrocampo in collaborazione con Chalobah e, senza pensare, taglia il campo con un lancio meraviglioso a pescare Redmond sulla mancina. L’esterno del Southampton fa secco Ninaj entrando in area, carica il destro e lo sfoga trovando, complice una leggera deviazione di Lobotka, l’incrocio dei pali. Nel giro di 12 minuti, l’Inghilterra ribalta la partita e si ritrova avanti per 2-1.

Di puro cuore, però, la nazionale allenata da Pavel Hapal si riversa di nuovo avanti, causando qualche apprensione alla difesa avversaria e recriminando (giustamente) per un fallo di mano in area di rigore di Chalobah, non segnalato dall’arbitro Mazeika, sul tentativo di traversone di Mihalik. I ritmi, col passare dei minuti, si abbassano, complice il logorio fisico dei 22 in campo, e la partita perde un po' di verve: Rusnak e Swift cercano la porta dalla distanza, ma nessuno dei due riesce ad impensierire il portiere. La girandola dei cambi porta in campo il match-winner della prima gara, Safranko, ed una vecchia conoscenza della Serie A come l’ex-Parma Haraslin, due presenze nel nostro campionato, nel tentativo di trovare il pari.
Nelle ultime fasi di partita invece il gioco è abbastanza spezzettato, con diversi contatti e pause. Gli slovacchi continuano col forcing che però manca di sostanza per scoperchiare la scatola difensiva avversaria, anche se per gli ultimi dieci minuti sostanzialmente l’Inghilterra smette di attaccare, nonostante l’ingresso del rapidissimo Gray, per limitarsi a difendere il risultato contro il tentativo avversario di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Scoccato il primo dei quattro di recupero, la formazione di Boothroyd è brava a portare la sfera lontana dalla propria porta fino al trionfo del triplice fischio finale.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.