Sfruttare il pari d'esordio, mettere pressione a nazionali sulla carta più blasonate. A Sochi, ore 20, il Messico attende la Nuova Zelanda, cenerentola del girone A. Per l'undici di Osorio, l'occasione è ghiotta. Il doppio ritorno con il Portogallo - Messico due volte sotto di un gol, pari di Moreno al 90' - consente di entrare nel secondo impegno con ottimismo. Un successo - alla portata - proietterebbe la compagine all'ultimo match con 4 punti, con l'opportunità di sfidare la Russia, padrona di casa, con diverse possibilità di passaggio alla fase a eliminazione diretta. Non solo, il Messico, oggi, può scendere in campo con informazioni importanti, perché l'incrocio ad alta quota tra Russia - 2-0 alla Nuova Zelanda - e Portogallo va in onda a Mosca alle 17. 

Messico 

Il Messico poggia il suo gioco su alcune individualità di spicco. Hernandez, davanti, è il fiore all'occhiello, perfetta la sua intesa con Vela. Sull'out di sinistra, a completare il tridente, Lozano o Jimenez. Herrera, eclettico centrocampista dello United, si muove nel mezzo ed abbina quantità e qualità. Le mezzali sono Guardado e Dos Santos, corsa, tecnica, equilibrio. 

Qualche dubbio dietro. Layun prende la sinistra, a destra Salcedo o Araujo, al centro Moreno, affiancato da uno tra Reyes e Marquez, un totem, un'icona. 

Nuova Zelanda 

Più difficile decifrare la Nuova Zelanda di Hudson. Spalle al muro, con poche chance di rientrare nel discorso qualificazione, può presentarsi con un canonico 4-4-1-1 o con un più indecifrabile 3-2-3-2. Marinovic è l'estremo, Rojas supporta Wood davanti. 

Questo l'impianto pronto ad accogliere Messico e Nuova Zelanda:

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