Alle semifinali di Confederations Cup 2017 ci vola il Messico, da secondo classificato nel girone A alle spalle del Portogallo. La compagine di Osorio batte 2-1 i padroni di casa della Russia nel match valevole per la terza giornata, aggiudicandosi di fatto lo spareggio (anche se con due risultati su tre a disposizione). I sovietici iniziano meglio e passano con Samedov, ma Araujo alla mezz'ora e Lozano al 52', quest'ultimo con la netta complicità della retroguardia di Cherchesov, ribaltano il discorso.

Le scelte - Osorio ripristina il 4-3-3 e una buona fetta di undici titolare, dopo il massiccio turnover praticato contro la Nuova Zelanda; di quella formazione sopravvivono solo Araujo, al centro della retroguardia con Moreno, e Diego Reyes, che sposta sull'out destro di difesa al posto dell'infortunato Salcedo. Rispetto alle scelte del 2-2 d'esordio contro il Portogallo, il Ct cambia anche il terzo d'avanti: con Vela e Chicharito c'è Lozano e non Jimenez. Cherchesov insiste invece con il solito 3-5-2, dopo l'esperimento fallito col 5-4-1 contro il Portogallo. Rientra Erokhin dal primo minuto in mediana, Samedov e Zhirkov coprono le corsie, mentre in avanti al posto di Poloz c'è Bukharov, sempre al fianco di Smolov.

Duello tra Vela e Kudryashov. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx
Duello tra Vela e Kudryashov. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx

Russia d'assalto - Buoni ritmi da subito, quelli imposti alla partita dal Messico, che gioca con pochi tocchi e giocatori in movimento, arrivando alla prima conclusione in porta con Lozano. Si affida invece alle folate individuali la Russia, in particolare ad un vivace Zhirkov: il suo sinistro in diagonale fa correre il primo brivido sulla schiena di Ochoa, mentre il secondo lo provoca Araujo, che in piena area spinge Smolov. Al Mirdasi, dopo aver consultato anche il Var, decide di lasciar correre. I sovietici insistono nella spinta e al 25' passano, al termine di un assedio durato un minuto e iniziato da un palo di Smolov al termine di un'azione personale; sulla ribattuta ci riprova la Russia, Ochoa respinge, ma Golovin prosegue l'azione involandosi a sinistra e crossando a centro area: Erokhin liscia e riapre per Samedov, che arma il sinistro e di prima fa girare la palla sul palo lungo, il rasoterra è finalmente vincente.

Tri pari - Passano soltanto cinque giri d'orologio prima che il risultato si stabilizzi nuovamente, la firma è di Araujo, che anticipa col movimento tutta la difesa avversaria, avventandosi su un delizioso lancio di Hector Herrera e insaccando di testa con un delicato lob. Qualche secondo prima ci aveva provato anche Guardado direttamente da punizione, trovando le mani sicure di Akinfeev a respingere. Contro-risposta dei padroni di casa affidata ad un'incursione di Erokhin, conclusa con un destro sopra la traversa; l'ultima parola del primo tempo la mette però di nuovo il Messico, direttamente da punizione ci prova Layùn, in due tempi rasserena tutti l'estremo russo.

Sorrisi e festa per il Messico. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx
Sorrisi e festa per il Messico. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx

Errori e orrori - Al rientro dagli spogliatoi Osorio si gioca la carta Aquino al posto di un Vela calato nel corso dei minuti, ma a sfiorare il gol è ancora la squadra di Cherchesov, che in realtà trova anche la rete, ma in offside: è di nuovo Samedov a muoversi e concludere davanti a Ochoa, ma la posizione di partenza, ravvisata dal guardalinee, è irregolare di almeno due metri. Passibile di sanzione dovrebbe essere anche l'obbrobrio difensivo che permette alla Tricolor di mettere per la prima volta la testa avanti, al 52': è di nuovo un lancio lungo di Herrera a propiziarlo. Dalla propria trequarti il mediano del porto lancia un campanile in avanti, Vasin e Akinfeev non si intendono: il centrale non copre, il portiere esce male, si infila tra i due Lozano che di testa tocca e centra la porta.

Sanzioni - Come identicamente accaduto nel primo tempo, tocca di nuovo a Erokhin suonare la carica, stavolta cercando la precisione con un destro a giro che passa a pochi centimetri dal palo. Anche il Var torna in voga, all'ora di gioco: stavolta è decisivo in negativo per il Messico, visto che Al Mirdasi annulla giustamente una rete a Hector Moreno, partito in posizione di offside su un tocco prezioso di Guardado. Non vale dunque il suo sinistro volante, sfuma il secondo gol nella competizione per il neo-acquisto della Roma. A facilitare la vita alla Tri ci pensa comunque Zhirkov, autore di una gran partita, ma ingenuo nello sgomitare su Layun con un cartellino giallo già a referto: l'arbitro gli mostra il secondo, che vuol dire rosso e Russia in 10.

Lozano e Djikia. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx
Lozano e Djikia. | Fonte immagine: Twitter @miseleccionmx

Passa a tre Osorio per difendere il risultato, mentre Cherchesov sceglie di inserire Smolnikov, che dopo un solo minuto approfitta di un posizionamento errato per presentarsi solo davanti a Ochoa: deve solo appoggiare il delizioso cross dell'altro subentrato Poloz, ma calcia clamorosamente alto da pochi passi. I minuti finali scorrono tra i tentativi di forza e buona volontà della Russia e la strenua difesa del Messico, che potrebbe sfruttare meglio i contropiedi a propria disposizione. Il risultato rimane comunque immutato fino al triplice fischio finale, sancito dopo una botta centrale di Luis Reyes.

In semifinale ci vola così il Messico, alle spalle del Portogallo, anche se con le ossa non del tutto integre: mancheranno Guardado per squalifica, Salcedo e Diego Reyes infortunati. L'avversaria si deciderà domani e sarà con ogni probabilità una tra Cile e Germania: con la Roja potrebbe essere la vendetta per il 7-0 subito l'anno scorso in Copa America.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]