Germania e Spagna. Spagna e Germania. Cambiando l'ordine dei fattori, tra Nazionali maggiori o Under varie, il risultato non sembra cambiare affatto. A Cracovia, nell'atto finale dell'Europeo Under 21, saranno, ancora una volta di fronte, la Rojita e i Panzer tedeschi ad affrontarsi per la conquista della manifestazione continentale più importante per la categoria. Da una parte la banda, apparentemente irresistibile, di Celades; dall'altra i giovani rampanti di Kuntz, ritrovatisi in finale dopo aver perso per mano dell'Italia nel raggruppamento ed aver eliminato l'Inghilterra in semifinale. 

Non sembrano esserci ostacoli nella corsa della Spagna verso il titolo di campione Under 21. Dopo la trionfale marcia nel girone eliminatorio, gli iberici di Celades hanno travolto l'Italia di Di Biagio nella ripresa mettendo in mostra tutto il loro talento e tutte le loro potenzialità: sugli scudi, oltre a Saul Niguez autore di una splendida tripletta, anche Dani Ceballos e Marco Asensio, ma è in generale tutta l'orchestra spagnola a suonare in maniera armoniosa e soprattutto vincente. Il talento, quello individuale, al potere; una rosa, di spropositata qualità ed altresì esperienza - che a questo livello fa la differenza eccome - lanciata verso un'affermazione che appare meritata e legittimata da prestazioni di altissima caratura. 

Di contro, però, la Germania non vuole affatto passare per la vittima sacrificale di turno. Anzi. I tedeschi, oltre ad essere una formazione di assoluta qualità e talento, soprattutto davanti, proveranno a mettere fisico e stazza al servizio della difesa, nonostante il classico atteggiamento dei ragazzi di Kuntz sia quello di giocare in verticale e pensare più all'offesa che alla difesa. Le stelle tedesche, Gnabry e Selke, bramano spazio e visibilità tra le maglie della Rojita: la prima, offuscata in semifinale, va a caccia di riscatto personale e non solo; la seconda, zoppicante dopo l'infortunio che ha costretto il giovane dell'Hertha a rinunciare a parte della semifinale contro gli inglesi, stringe i denti per mettersi al servizio della squadra.  

Le ultime di formazione

Qualche dubbio nella Germania, con Kuntz che deve prima di tutto risolvere il problema fisico che ha costretto Stark a rinunciare alla semifinale: se dovesse alzare bandiera bianca, pronto ancora una volta Jung. Confermati invece davanti a Pollsersbeck - eroe della semifinale ai rigori - Toljan e Gerhardt sulle corsie laterali, mentre Kempf sarà l'altro centrale. In mediana dovrebbero essere confermati Haberer - favorito su Dahoud - Meyer e Arnold, con Phillipp e Gnabry sulle corsie laterali a sostegno di Selke, che ha recuperato dall'acciacco, ed è arruolabile davanti a tutti. 

Nessun dubbio invece per la Spagna, con Celades che così come contro l'Italia si concederà il lusso di tenere in panchina uno del calibro di Denis Suarez, al pari di Inaki Williams. Dentro il solito undici, con Deulofeu, Ramirez ed Asensio di punta, Ceballos e Saul ai lati di Llorente in mediana, Bellerin e Jonny i terzini ai fianchi di Mere e Vallejo, colonne centrali di difesa. In porta Arrizagalaga. 

Le probabili formazioni

Germania (4-1-4-1): Pollersbeck; Toljan, Jung, Kempf, Gerhardt; Haberer; Philipp, Meyer, Arnold, Gnabry; Selke. CT: Kuntz

Spagna (4-3-3): Arrizabalaga; Bellerin, Mere, Vallejo, Jonny; Ceballos, Llorente, Saul; Deulofeu, Ramirez, Asensio. CT: Celades

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