La seconda forza della Bundesliga sulla carta si inceppa contro la seconda forza della Bundesliga secondo la classifica. Insomma, il Bayern Monaco guarda le inseguitrici fermarsi tra loro e pregusta la prima fuga. Il Borussia Dortmund viene infatti bloccato tra le mura amiche da un ottimo Hertha Berlino, un punteggio di 1-1 che fa sorridere i capitolini e i bavaresi, mentre per Tuchel rimangono i rimpianti per le troppe occasioni sciupate. 

Tra scelte tecniche e indisponibilità, il BvB si presenta con una squadra giovanissima, con Pulisic e Mor sulle fasce. Rode affianca Weigl in mezzo, dietro esordisce Merino da titolare, adattato in difesa al fianco di Ginter: età media di 22,6 per lo starting XI di Tuchel. Gli ospiti invece mancano dei fantasisti sulla trequarti, ovvero Darida e Duda: c'è Stocker alle spalle dell'unica punta Ibisevic, con Haraguchi e Esswein a supporto. In mezzo al campo con Stark c'è Skjelbred. 

Il primo tempo offere sostanzialmente zero in quanto a vere occasioni da gol, visto il leitmotiv prevedibile e sorprendentemente monotono dell'attacco giallonero: il centrocampista cerca l'esterno, immediatamente preso dal terzino che non lo fa girare. La trama di gioco non decolla, così come la partita, e anche le conclusioni vagamente pericolose si contano sulle dita di una mano. Dopo 6 minuti Pulisic crossa per l'altro esterno, Mor, il cui sinistro al volo termina comunque fuori, stessa sorte che tocca a un destraccio di Esswein una decina di minuti dopo. Il resto del primo tempo è una serie di spunti individuali più o meno di successo, portati soprattutto dalle ali del Borussia e da Haraguchi, spina nel fianco di una difesa che comunque soffre poco o nulla, visto che Burki non deve nemmeno sporcarsi i guantoni, essendo graziato anche da Stocker in contropiede.

Fonte immagine: Twitter @BVB
Fonte immagine: Twitter @BVB

Il duello tutto svizzero si ripropone però piuttosto presto nella ripresa, precisamente al 51', e a uscirne vincitore in questo caso è il trequartista dell'Hertha, il quale - ispirato da un delizioso colpo di tacco di Ibisevic - mantiene la freddezza sufficiente per fare 0-1. Dortmund colpito in un buon momento, avendo sfiorato un paio di volte la rete, prima con una botta di Mor (larga di poco) e poi con un flipper sfortunato in area, nato da una palla inattiva. La reazione di Tuchel parte dalla panchina, con gli innesti di Kagawa e Dembelé: il francese regala due palloni d'oro a un Aubameyang fino a quel momento in ombra, ma sul tentativo in tap-in trova la chiusura della difesa, mentre nella seconda occasione decide di tentare un pallonetto, toccato da Jarstein e deviato sufficientemente per farlo terminare in maniera beffarda sul palo. La serata nera del gabonese non è però finita, perchè arriva anche l'errore dal dischetto al quarto d'ora dal termine: il braccio troppo largo di Haraguchi induce Ittrich a sentenziare il rigore, ma il calcio col destro non è angolato e nemmeno potente, così Jarstein intuisce e gela il Westfalenstadion.

A forza di provarci però il 17 giallonero riesce a pescare l'imbucata vincente, per la precisione all'80': è il solito Dembelé che fugge sulla corsia, crossando poi rasoterra un pallone solo da spingere in fondo al sacco, cosa che ad Aubameyang stavolta riesce. Nel finale a spingere maggiormente è la squadra di casa, ma protagonista è l'arbitro, con due rossi diretti, uno per Mor (mani addosso a un avversario) e l'altro per Stocker (fallo duro da dietro). Termina 1-1, Dardai festeggia, e anche a Monaco pregustano la prima fuga.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]