Un buon Napoli impatta contro la Dinamo Kiev e contro un pizzico di sfortuna, pareggiando 0-0 in casa e rimandando di fatto la qualificazione. Gli azzurri, che giocano comunque meglio degli ucraini, non approfittano dunque del 3-3 tra Besiktas e Benfica, mancando una vittoria che avrebbe regalato tranquillità e sogni dorati.

Padroni di casa che scendono in campo adottando il solito 4-3-3: davanti a Reina, difesa a quattro composta da Hisaj, Raul Albiol, Koulibaly e Ghoulam. Centrocampo leggero formato da Zielinski ed Hamsik, pronti a sostenere il roccioso Diawara, lanciato dal 1' come mediano. Completano l'undici di Sarri, Callejon, Mertens ed Insigne. Insolito 4-1-4-1, invece, per gli ospiti, che piazzano i difensori di Vida e Khacheridi a protezione di Rudko. Morozyuk e Makarenko i terzini, pronti a sostenere in manovra offensiva Yarmolenko e Tsygankov. Rybalka il mediano, mentre sono Garmash e Sydorchuk i centrali incaricati della doppia fase. Unica punta scelta da Rebrov, Besedin. 

Napoli subito a trazione anteriore, con Mertens che al 4' viene fermato da un Rudko bravo ad uscire con i tempi giusti. L'immediata importante chance funge da motore propulsore per i ragazzi di Sarri, che per tutta la fase di prima frazione controllano l'avversario giungendo più volte alla conclusione. Dopo dieci minuti di pressing e di lucido controllo, batte un colpo anche Insigne, bravo a tentare un tiro a giro al 15' imbeccato ottimamente da Zielinski. Budko, però, fa buona guardia. E' il momento migliore del Napoli, continuamente nella metà campo ucraina e sempre pronto a fare male: un minuto dopo, infatti, proprio a dimostrazione di tale attitudine tattica, è Callejon a cercare Mertens, con Vida che riesce però a frenare l'azione. Al 17' invece, differentemente dalla precedente occasione, non è perfetta la difesa ucraina, con Rudko costretto ad un recupero in extremis su un Mertens involato in rete.

La seconda fase di tempo continua a regalare emozioni, registrando finalmente una sorta di reazione della Dinamo, che al 21' potrebbe segnare con Yarmolenko, frenato però da un Albiol davvero monumentale. Prendendo fiducia, un minuto dopo ci provano ancora gli ospiti, Rybalka manda però alto. Passato il momento di maggiore intensità ospite, torna a giocare il Napoli, che fino a fine frazione tenta riperutamente la battuta in rete, non trovando però il guizzo vincente. Al 23', incredibilmente, Insigne non riesce a marcare il tabellino, trovandosi a tu per tu con Rudko ma scivolando clamorosamente prima di tirare. Ottimo, comunque, il suggerimento di Mertens nell'occasione. Sei minuti dopo è invece Hamsik a mettersi in luce, proponendo però un tiro molto alto sopra la traversa. L'ultima azione di un primo tempo ricco di spunti ma effettivamente povero di reali pericoli si registra al 39', con Callejon che cerca una sorta di cross dal fondo trovando però il muro ucraino.

Dopo la sosta, secondo tempo che comincia all'insegna di intensità e dinamismo, come conferma il secondo squillo di Hamsik al 50', bravo ad anticipare tutti su calcio d'angolo ma poco preciso al momento della battuta in rete. Due minuti dopo ancora occasionissima partenopea, quando è sempre Hamsik a cercare un pericoloso filtrante per Callejon disinnescato, però, da Khacheridi. L'atteggiamento aggressivo dei padroni di casa costringe la Dinamo Kiev a ragionare in fretta, concludendo frettolosamente la manovra con tiri da lontano velleitari, come quello di Sydorchuk che, al 56', non preoccupa affatto Pepe Reina. Poco male, dunque, per il Napoli, sempre in pieno controllo del match ed ancora pericoloso all'ora di gioco con Insigne, il quale calcia piuttosto che servire un Callejon meglio piazzato.

L'errore viene pagato caro dall'esterno, sostituito poco dopo al posto di Gabbiadini. Conscio della grande occasione, si rende subito pericoloso l'attaccante partenopeo, doppiamente in evidenza al minuto numero settantuno: ad ogni tiro, però, respinge la difesa ucraina. Con il passare dei minuti aumenta la pressione dei ragazzi di Sarri, che trovano in Gabbiadini l'uomo-simbolo per quello che, istante dopo istante, si trasforma in un assedio ordinato e ricco di spunti. Al 75' ancora pericoloso il numero 23, che prova da posizione defilata non trovando di pochissimo il gol. Un minuto dopo è invece una grande parata di Rudko a smorzare la gioia all'attaccante. Poco, troppo poco, però, per il Napoli, che nonostante la buona volontà non riesce a colpire l'attendo Rudko, sicuramente il migliore dei suoi. Le offensive partenopee, infatti, non tangono la difesa ucraina, che trova un po' di tranquillità dopo istanti davvero concitati. Non ci sono dunque altre emozioni, per una gara che termina sulla 0-0 e dopo tre minuti aggiuntivi.

Nulla da dire a Sarri. Considerando quanto visto e non volendo sottolineare i malumori del pubblico, infatti, l'allenatore partenopeo ha messo in campo la migliore formazione possibile, variegando alcuni interpreti e proponendo in corsa differenti soluzioni offensive. L'assenza di un vero centravanti, però, ha limitato e non poco i tentativi dei padroni di casa, con Mertens e Gabbiadini propositivi ma poco inclini al gioco della prima punta. Il gioco comunque c'è, la qualificazione ancora no. Nulla da dire, invece, alla Dinamo, scesa in campo con una formazione difensiva e pronta sfruttare gli strappi degli esterni Yarmolenko e Tsygankov, tattica che di fatto ha portato agli ucraini un ottimo punto che non frena i sogni di qualificazione. Migliore in campo per i padroni di casa, Hamsik. Per gli ospiti in evidenza Budko. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.