Il dilemma è sempre lo stesso ma alla fine la risposta, nella maggior parte dei casi, mette d'accordo tutti: meglio vincere giocando male che perdere giocando bene. Qualche anno fa, in quel di Barcellona, avrebbero risposto con la seconda ma ad oggi quel che conta sono i tre punti, indipendentemente da come essi arrivino. Fino ad ora l'inizio dei catalani è stato dei migliori, con otto vittorie in altrettante partite, con sei successi in campionato e due in Champions. L'ultimo, o meglio, il secondo in tale competizione è arrivato ieri sera a Lisbona al termine di una partita molto sofferta.

Nel calcio, alla fine, ha ragione sempre chi vince ed è il caso del Barca delle ultime due uscite, un Barcellona che ha attaccato poco ma ha saputo soffrire e difendere, cosa che la passata stagione non riusciva nemmeno per sbaglio. Questione di mentalità ed anche di ruota che alle volte gira in maniera voluta come le tre autoreti a favore nelle ultime due partite. Gli ultimi quattro gol del Barcellona, infatti, portano la firma di tre avversari e di Suarez che alla fine, ieri, ci ha messo lo zampino sulla punizione di Messi in avvio di ripresa. Il numero 10 del Barcellona, come accaduto col Girona, si accende a tratti e non regala grandissimi spunti. Due partite di riposo per lui in vista dei match delicatissimi con la nazionale argentina. 

Prima però c'è il Las Palmas ed è qui che, forse, Valverde potrebbe ruotare alcuni interpreti che sono apparsi, alla distanza, abbastanza stanchi. Quando si vince, come detto, si ha sempre ragione nonostante il modulo di partenza del Barcellona non appaia così chiaro: 4-2-3-1 o 4-3-3 con Messi che funge da falso nove mentre Sergi Roberto si piazza ancora nei tre d'attacco sull'esterno. Il modulo diventa 4-4-2 in fase difensiva con Suarez che si stringe vicino all'argentino mentre Sergi Roberto fa il quarto di centrocampo dando manforte al trio formato da Rakitic, Sergio Busquets ed Iniesta. Molto alto il minutaggio del numero otto dei catalani che, a differenza della passata stagione, è partito titolare nelle ultime sette uscite salvo poi essere sostituito, quasi sempre, nei minuti finali. 

Se l'attacco non punge, o lo fa di rado, la difesa regge grazie ad un Umtiti che nasconde le lacune di un Piquè distratto, mentre Semedo e Jordi Alba confermano la buona condizione reggendo il confronto in velocità con i giocatori dello Sporting, i quali sbattono due volte su Ter Stegen che mantiene la porta inviolata in Champions League. In totale, invece, sono solo due le reti subite dal Barcellona tra campionato e Champions. Una vittoria, dunque, fondamentale quanto sofferta per il Barcellona di Valverde che adesso si tufferà nel campionato per centrare la settima vittoria consecutiva, poi la sosta utile per ricaricare le pile.