Due modi diversi di avvicinarsi alle gare di andata degli ottavi di Champions League. Una goleada e una prova convincente per il Barcellona di Luis Enrique, che a Mendizorroza ha giocato a tennis contro l'Alavès di Mauricio Pellegrino, una vittoria sofferta per il Real Madrid di Zinedine Zidane, avanti a fatica a El Sadàr contro il fanalino di coda Osasuna. Eppure, Luis Enrique non può essere completamente soddisfatto della trasferta dei suoi nei Paesi Baschi.

Aleix Vidal esce in barella dal campo di Mendizorroza. Fonte: Pep Morata/Mundo Deportivo

A rovinare la giornata ai catalani ci ha pensato infatti Theo Hernandez, autore di un'entrata sciagurata su Aleix Vidal, giocatore rigenerato dopo gli attriti degli scorsi mesi, e nelle ultime partite elemento chiave della riscossa blaugrana. L'infortunio dell'ex Siviglia, di cui si era intuita la gravità già attraverso le immagini televisive, costringerà il tecnico asturiano a dover fare a meno dell'esterno destro per il resto della stagione. Il ragazzo è infatti già stato operato d'urgenza ieri a Vitoria per la lussazione della caviglia sinistra: cinque mesi di stop la prognosi, con conseguente addio alla temporada in corso. Perso Aleix, Luis Enrique dovrà tornare ad adattare Sergi Roberto nel ruolo di terzino, in attesa di ritrovare al centro della difesa Piquè e Mascherano, ieri ben sostituiti da Umtiti e Mathieu. E proprio il turnover sembra essere l'arma in più del Barcellona di questa fase di stagione: ieri a Mendizorroza erano in campo dall'inizio (oltre ai citati Umtiti e Mathieu) Lucas Digne, Ivan Rakitic (autore di un gol) e Andrè Gomes, mentre in precedenza avevano risposto presente all'appello Denis Suarez, Rafinha e Arda Turan. Un Barça che può contare dunque su tutta la rosa - eccezion fatta per Vidal - per l'ultima parte di stagione, e ovviamente soprattutto sulla MSN, trio fenomenale che sta mettendo insieme numeri fantasmagorici. Perchè se Messi non è mai calato di rendimento, sono cresciuti tantissimo in questo 2017 sia il Pistolero Suarez che Neymar: un tridente che diverte e si diverte, e che già spaventa il PSG, avversario negli ottavi di Champions.

Varane e Keylro Navas sconsolati dopo il gol di Sergio Leòn. Fonte:  FELIPE SEVILLANO (DIARIO AS)

Situazione diversa a Madrid, sponda merengue. Il Real ha portato a casa tre punti da Pamplona, ma è anche tornato a Valdebebas con molti dubbi. Per una volta, un infortunio si è rivelato provvidenziale: quello di Danilo, che ha costretto Zidane a cambiare volto al suo schieramento, tornando alla difesa a quattro (dentro James Rodriguez per il terzino brasiliano). Se quello di El Sadàr era un esperimento, non ha funzionato. Questo Real non ha le conoscenze e le caratteristiche per giocare a tre dietro, come testimoniato non solo dal gol subito da Sergio Leòn, ma anche dall'inguardabile primo tempo disputato a Pamplona. Ecco che in Champions Zizou dovrebbe tornare a uno schieramento più canonico, con Carvajàl recuperato alla causa, Varane e Ramos centrali di difesa, Marcelo sull'altra corsia. Tutta da verificare invece la composizione del centrocampo, perchè le attuali condizioni fisiche di Cristiano Ronaldo e Benzema potrebbero indurre il tecnico transalpino a varare un 4-4-2, con Isco e Lucas Vazquez larghi, proprio allo scopo di non costringere CR7 a lavorare troppo (non ci riuscirebbe) in fase difensiva sulla fascia mancina. In questo modo rimarrebbe però fuori uno tra Casemiro e Kroos, entrambi considerati indispensabili nella mediana blanca. Ecco perchè, a tre giorni dal match di Champions del Bernabeu, il sistema di gioco del Real è ancora un rebus.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]