Il Real Madrid torna dalla trasferta della vicina Leganès con tre punti in più in classifica, ma anche con tanti dubbi e contraddizioni. Alla vigilia del derby del Santiago Bernabeu contro l'Atletico di Simeone (in forma smagliante), i merengues hanno varato il turnover tanto caro a Zinedine Zidane, che ha prodotto ancora una volta risultati lusinghieri. Marco Asensio, James Rodriguez e Alvaro Morata si sono dimostrati tra i più brillanti al Municipal de Butarque, finendo anche con l'essere decisivi in zona gol. 

James Rodriguez, a segno contro il Leganès. JAVIER GANDUL (DIARIO AS)

Lasciati a riposo Bale, Benzema e Ronaldo (l'intera BBC a guardare), il Real ha in parte ripetuto la gara di Ipurua contro l'Eibar, con James Rodriguez trequartista alle spalle dell'unica punta (in questo caso Morata, un mese fa l'attaccante francese), e Lucas Vazquez e Marco Asensio sugli esterni, per un 4-2-3-1 offensivo, in cui Mateo Kovacic ha fatto da sparring partner di Casemiro davanti alla difesa. Ne è derivata una partita de ida y de vuelta, con occasioni in serie da una parte e dall'altra, che ha premiato la maggior qualità del Real, in grado di spezzare l'equilibrio nel giro di otto minuti con tre gol che hanno indirizzato l'esito della sfida (Morata cecchino semi-infallibile). Il solito blackout difensivo è tornato a mettere sotto la lente d'ingrandimento il rendimento di Danilo, oltre che gli squilibri tattici che i merengues tradizionalmente hanno nella propria metà campo. Un Real a trazione anteriore potrà non aver convinto del tutto contro il Leganès, ma la sensazione netta è che il tridente leggero (senza Ronaldo e Bale) sia in questo momento più funzionale al gioco di Zidane. Con il portoghese e il gallese in difficoltà dal punto di vista fisico, la manovra blanca rischia di rimanere ingolfata, nonostante Benzema sia spesso un uomo chiave nel far girare gli ingranaggi offensivi. I vari Asensio, James, Lucas Vazquez e lo stesso Morata garantiscono invece mobilità e palleggio, oltre a una capacità realizzativa sorprendente per delle seconde linee. 

Alvaro Morata segna il gol del momentaneo 0-2. JAVIER GANDUL (DIARIO AS)

E proprio il diverso rendimento di alcuni giocatori della rosa costituisce già l'argomento della vigilia del derby di sabato pomeriggio contro l'Atletico Madrid. Al Santiago Bernabeu arriverà la miglior versione stagionale dei colchoneros di Diego Pablo Simeone, e Zidane dovrà ancora fare l'equilibrista nell'attuazione del suo turnover scientifico. Il tecnico francese recupererà Pepe come centrale difesa (fuori causa Varane, infortunato, mentre ieri pessima prestazione di Nacho), e Dani Carvajàl come terzino destro al posto del sempre discusso Danilo. A centrocampo scontato il rientro di Luka Modric e Toni Kroos, a riposo a Butarque, con Casemiro inamovibile. Resta dunque da capire che spazio sarà dato a Isco, reduce da un periodo di forma smagliante, e uomo in grado di cambiare il volto del centrocampo blanco. In avanti, i grandi nomi renderanno obbligate le scelte di Zidane. Mentre Karim Benzema sta attraversando da tempo un periodo positivo, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale sono attualmente lontanissimi dalla miglior condizione, ma difficili da lasciar fuori. Ecco perchè il derby diventa un crocevia fondamentale della Liga del Real Madrid, a 71 punti (+2 sul Barcellona) e a pochi giorni dal doppio confronto con il Bayern Monaco in Champions League. Una vittoria contro i colchoneros rappresenterebbe un passo avanti fondamentale nella corsa al titolo, mentre un risultato diverso riporterebbe sotto i blaugrana, accendendo un finale di campionato in cui a quel punto risulterebbe decisivo lo scontro diretto con i catalani (nonostante il Real debba ancora recuperare la trasferta di Vigo contro il Celta).

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]