Le luci dei riflettori più luminosi del calcio inglese, quelli della Premier League, tornano ad illuminare il Middlesbrough, di nuovo nella massima categoria dopo un'assenza di sette lunghi anni. Il progetto ambizioso partito nel 2013 con la nomina ad allenatore di Aitor Karanka, allievo e vice di un certo José Mourinho negli anni Merengues, può finalmente passare al successivo step: tornare ai livelli del ciclo magico a cavallo del cambio di millennio, culminato nella vittoria di una Coppa di Lega e una finale di Europa League persa contro il Siviglia. Difficile pensare che già in questa stagione il Boro possa aspirare a traguardi di un certo calibro, ma le scelte e gli investimenti estivi lasciano trasparire tutta la determinazione della dirigenza.

La parola chiave è la stessa che contraddistingue tutte le squadre di successo (relativo, chiaramente): progetto. Restare per due anni ai vertici di un campionato complicato come la Championship non è un aspetto da sottovalutare, così come l'ampia disponibilità economica di cui dispongono le casse del club. Scelte mirate ed oculate, puntando sì sui grandi nomi, ma anche su giocatori di categoria pronti ora al grande salto per misurarsi in un campionato se possibile ancora più difficile. Certo è che concedersi di avere un attaccante come Alvaro Negredo per ambire alla salvezza è un lusso non da poco, anche se lo spagnolo rappresenta "solo" la ciliegina sulla torta del mercato estivo.  

Insieme al Tiburon sono approdati al Riverside giocatori giovani dall'elevato potenziale come Viktor Fischer, in flessione negli ultimi anni dopo essersi imposto come rising star del calcio europeo nell'Ajax, ma soprattutto una conoscenza della Serie A come Marten De Roon, mediano di intelligenza tattica sopraffina prelevato dall'Atalanta per la bellezza di 15 milioni di Euro, con tutte le carte in regola per sfondare in Premier League e candidato a possibile rivelazione della stagione, anche se per chi ha seguito la Dea nella scorsa annata la sorpresa potrebbe essere solo relativa. Un altro passato dall'Italia è stato confermato dopo l'anno in prestito, quel Gaston Ramirez folgorante a Bologna e deludente tra Southampton e Hull City, back-up ideale del veterano Downing, che con una scelta di cuore è tornato nella sua Middlesbrough rinunciando alla permanenza in Premier, avendo ragione e tornandoci dopo un solo anno.

Oltre alla funzionalità in difesa (Bernardo e Barragan), Karanka ha scelto di puntare sulla concorrenza tra i pali: inizialmente era arrivato Victor Valdés a parametro zero, giocatore in netto calo negli ultimi anni che però non ha evidentemente dato sufficiente fiducia, tant'è che è stato acquistato anche Guzan, colui che ha impedito all'Aston Villa di terminare la scorsa stagione con più di 100 gol subiti a suon di parate raramente banali. Possibile che nelle gerarchie parta prima l'americano, ma l'ex Barcellona potrebbe aver ricevuto delle garanzie al momento della firma. Sta di fatto che per una squadra che ambisce alla salvezza avere due estremi difensori di tal calibro rappresenta un fattore non da poco. In attesa ci sono altri innesti, uno quasi certo dietro e forse qualcosa in mediana, poi starà a Karanka confermare tutte le proprie capacità. Ma se il buongiorno si vede dal mattino...

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]