Un misero bottino di otto punti su un totale di undici partite, con ventinove gol subiti, ultimo posto fisso in classifica a 12 punti (-4 dalla quartultima) e nessuna ombra di miglioramento. La conseguenza, logica ed attesa, era unica, e si è palesata nella serata di ieri: lo Swansea ha dato il benservito al tecnico Bob Bradley dopo nemmeno tre mesi. Queste le parole del chairman Huw Jenkins riguardo l'addio, riportate nel comunicato ufficiale che annuncia il divorzio:

"Abbiamo bisogno di una scossa per uscire da questa situazione. Ci dispiace di dover salutare Bob dopo un così breve periodo di tempo, ma le cose non sono andate come avevamo pensato. Dobbiamo trovare altre risposte per toglierci dai guai e rimanere in Premier League. Gli auguriamo il meglio per il futuro."

Le responsabilità del tecnico americano - il primo in Premier League a livello storico - sono svariate e dimostrate dai numeri eloquenti, in particolar modo è il dato che riguarda i gol subiti a lasciare perplessi: nessuno ha fatto peggio dei gallesi nelle ultime gare. Il culmine si è toccato nel Boxing Day, quando il West Ham ha fatto il bello e il cattivo tempo al Liberty Stadium. Il feeling tra Bradley e l'ambiente, così come tra Bradley ed i giocatori, non sembra mai essere sbocciato, a differenza di quanto era accaduto con il suo predecessore Francesco Guidolin, autore di un'ottima seconda parte di stagione prima di pagare prematuramente con l'esonero una partenza a rilento, con 4 punti nelle prime 7 uscite (e un calendario non facile).

Il futuro dei Cigni è ancora da scrivere, ma sembra che il candidato numero uno per la panchina sia il gallese per eccellenza, Ryan Giggs. Attualmente la squadra è in mano ad Alan Curtis, ma l'ala ex Manchester United sembra pronta a subentrare da subito e dovrebbe essere la prima scelta, complice anche l'impossibilità di arrivare a Chris Coleman, oggetto del desiderio di mezza Premier League ma saldamente blindato dalla federazione Gallese almeno fino al mondiale 2018.

Oltre al cambio in panchina, rivestirà un ruolo decisivo nella corsa alla salvezza il mercato di Gennaio, dopo i disastri estivi. Solo Fer e Llorente si sono rivelate mosse indovinate, mentre Baston continua a faticare e dietro la difesa fa acqua da ogni parte e risulta sempre più impresentabile dopo aver perso il leader Ashley Williams. Il tempo stringe, la Premier non aspetta.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]