È sempre Zlatan Ibrahimovic a timbrare il cartellino nelle gare che contano: un colpo di testa dello svedese a sette minuti dalla fine premia (giustamente) gli sforzi del Manchester United e gli permette di pareggiare il vantaggio esterno del Liverpool firmato James Milner, autore di un gol su calcio di rigore nel primo tempo. Partita molto spettacolare, con i Red Devils a comandare l'inerzia del match, ma allo stesso tempo con i Reds letali nel chiudersi davanti a Mignolet per poi ripartire sfoderando tutta la velocità del tridente. Andiamo a rivivere insieme tutte le emozioni.

Showtime all’Old Trafford di Manchester! Il Theatre of Dreams accoglie il big match della ventunesima giornata di Premier League: nel posticipo domenicale si affontano United e Liverpool. In palio, tre punti che possono valere la chiave di una stagione: i Reds devono frenare la fuga del Chelsea, gli avversari vogliono sfruttare lo scivolone dei cugini del City per agganciarli al quinto posto. Mourinho scende in campo con l’oramai “tradizionale” 4-3-3: c’è Rojo con Jones al centro della difesa, mentre davanti Martial e Mkhitaryan accompagnano Ibrahimovic. Stesso modulo per Jurgen Klopp, che deve rinunciare a Matip, Clyne e Coutinho, solo in panchina al rientro dall’infortunio. C’è Origi al centro del tridente, mentre in difesa spazio per Klavan e per il diciottenne Trent Arnold sulla destra.

Prima parte del match abbastanza equilibrata, con le squadre che sembrano sentire l’importanza dell’incontro, cercando di amministrare il possesso e chiamando spesso in causa i due portieri nella circolazione di palla. A dettare il ritmo è però il Manchester United, grazie anche ad un Martial particolarmente pimpante nei dialoghi palla a terra con Darmian ed Ibrahimovic.

Proprio lo svedese ha la prima, rocambolesca occasione del match, rischiando di sorprendere Mignolet dopo il tocco indietro ingenuo di Lovren, salvato dal rimpallo. Pochi minuti dopo ci prova invece Pogba che protegge benissimo la palla in area anticipando il rientro di Klavan col mancino incrociato che termina sul fondo. Col passare dei minuti il Liverpool però prova ad alzare la pressione e Firmino ottiene un corner sfruttando una dormita difensiva di Jones. Cross dalla bandierina, lo stesso Pogba salta scoordinato e tocca palesemente la palla col braccio largo. Nessun dubbio per Michael Oliver: calcio di rigore. Dal dischetto va James Milner, col piattone aperto verso la sua destra; De Gea intuisce la traiettoria ma il calcio è decisamente troppo forte e sancisce il vantaggio Reds.

Il gol accende la partita e soprattutto la reazione dello United: sugli sviluppi di un corner Ander Herrera si guadagna una punizione all’interno della lunetta. Calcia Ibra, che lascia partire una botta di rara potenza sul palo del portiere, ma Mignolet si esalta e ci mette le mani con un riflesso felino per mantenere intatto il risultato. Il match rimane godibile ed è reso tale anche dalla splendida atmosfera dell’Old Trafford, che vede i propri beniamini continuare a costruire tanto concretizzando poco, mentre gli avversari attendono lo spazio giusto per ripartire rapidamente. Nel finale ancora Mignolet chiude lo specchio all’incursione di Mkhitaryan e De Gea, dall’altra parte, allunga la mano per alzare sulla traversa il colpo di testa di Firmino. Al duplice fischio di Oliver, è 0-1.

Al rientro in campo, già una sorpresa da parte di Mourinho: fuori Carrick, dentro, con la fascia da capitano, Wayne Rooney. Manchester che si adatta ad un 4-2-3-1 con Pogba in mediana e l’inglese sulla trequarti. La nuova combinazione sembra funzionare, e dopo appena dieci minuti arriva la prima chance: Arnold paga per la prima volta l’inesperienza perdendo un brutto pallone a centrocampo, con Ibra che innesca Mkhitaryan sulla destra. L’armeno, tutto solo, non cerca di battere l’uscita di Mignolet ma mette dentro: Martial, a porta vuota, prova a toccare di tacco, ma l’azione termina con un nulla di fatto. La partita è intensa e fisica, ed il volume si alza tanto in campo quanto sugli spalti mentre si arriva all’ora di gioco, quando si rivede in campo in Premier Philippe Coutinho, che rileva un ottimo Origi. Per il brasiliano la prima palla toccata diventa già oro: un filtrante geniale per l’inserimento di Firmino sulla mancina, è bravissimo David De Gea ad opporsi in uscita.

Si gioca molto poco in mezzo al campo e molto di più nelle due aree di rigore, ma senza occasioni colossali né da una parte né dall’altra. Per l’ultimo quarto d’ora Mou sceglie il tutto per tutto: Fellaini per Darmian e difesa a tre per cercare di intensificare l’assedio finale. La roccaforte di Klopp però regge e gli ultimi trenta metri di campo diventano una vera palude in cui si lotta su ogni pallone fino allo stremo. All’ottantunesimo, l’ennesima palla scodellata nel mezzo rischia di diventare decisiva: Mata si libera e fa sponda, Rooney colpisce magistralmente al volo col destro, Mignolet è ancora bravissimo ad opporsi sul primo palo prima che Oliver sospenda il gioco per offside (dubbio) dell'inglese. Dopo due minuti, però, il pareggio arriva: cross al bacio proprio di Rooney, Fellaini di testa colpisce il palo, torna sul pallone Valencia che rigioca nel mezzo dove sbuca Ibrahimovic. Anche per lui colpo di testa e legno colpito, ma la traversa accompagna in rete la sua conclusione per l’1-1. Il finale si gioca sul filo del rasoio, con i padroni di casa galvanizzati dal pari e gli ospiti che escono dal bunker difensivo per provare a reagire, ma alla fine, senza occasioni degne di nota, è pari ad Old Trafford.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.