Se parliamo di physique du role, il binomio che compongono l'Arsenal ed Alexandre Lacazette può esserne la definizione perfetta. Oltremanica e - soprattutto - oltreoceano si parla più di fit, definizione che calza a pennello per descrivere l'arrivo nel nord di Londra, sponda rossa e bianca, dell'attaccante francese, forse l'uomo di cui i Gunners avevano bisogno. E lo è sotto più punti di vista.

Fonte immagine: Arsenal.com

Contestualizzare l'acquisto è il primo passo da compiere per analizzare il colpo da 60 milioni di Euro - cifra record per l'Arsenal - messo a segno da Wenger. Lacazette arriva all'Emirates in un periodo a dir poco delicato: l'agenda dell'alsaziano prevede come priorità i rinnovi delle due stelle Alexis Sanchez e Mesut Ozil, com'è noto in scadenza 2018. L'incertezza riguardo il futuro delle due superstar della rosa, getta di conseguenza tutto l'ambiente in un limbo nel quale non è piacevole navigare. C'è preoccupazione, perché una doppia eventuale risposta negativa costringerebbe il board a ricostruire le gerarchie e buona parte dell'attacco, oltre ad implicare ingenti spese, visto che i sostituti di due giocatori di tale calibro avrebbero un prezzo piuttosto alto. Lacazette in questo senso può essere l'ago della bilancia, l'uomo che arriva nel momento delicato e per natura cambia gli equilibri, cambia le prospettive: un Alexis Sanchez che si vedrebbe affiancato ad uno degli attaccanti potenzialmente più forti d'Europa potrebbe vedere i suoi piani stravolti, soprattutto con il destino in bilico. Lo stesso vale per Mesut Ozil, sebbene la sua situazione sia leggermente più stabile e vicina ad una soluzione positiva per l'Arsenal.

Per forza di cose, bisogna interpellare i due big names anche nel discorso tattico, ma non solo. Anzitutto, però, è necessario comprendere che tipo di attaccante è Lacazette: velocità di esecuzione e gamba, con molteplici soluzioni soprattutto palla a terra, un po' meno nel gioco aereo, con spunti per saltare l'uomo - retaggio della sua crescita sulla fascia destra prima di spostarsi al centro - e cinismo da centravanti puro, quale è in questo momento.

Fonte immagine: Arsenal.com
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Caratteristiche fisiche per certi versi simili a quelle di Welbeck, ma con un senso del gol più da Giroud. Quest'ultimo, però, da centravanti d'area quale è, non ha gli spunti e le soluzioni veloci del suo connazionale. L'impressione è che questi tre possano essere combinati a piacimento e che, tornando ad Ozil e Sanchez, possano coesistere con i rifinitori (seppur Alexis sia un giocatore totale). Sicuramente Ozil potrebbe essere riportato più centrale, alle spalle di un duo. Non va però dimenticato che Lacazette rende meglio se ha più spazi su cui muoversi lungo il fronte, quindi da unica punta, magari con Sanchez più largo a sinistra, sempre che quest'ultimo decida di rimanere.

Valenza tecnica fuori discussione, valenza ambientale potenzialmente influente. Nel momento più difficile dell'estate, Wenger ufficializza l'arrivo alla corte dell'uomo giusto. Ora sta a chi lo circonda, clausole permettendo (come avevamo spiegato alcuni giorni fa), rendere l'innesto il più efficiente possibile. Non tanto nel rendimento di un ragazzo in grado di poter cambiare le sorti di una squadra, ma per arrivare alla vittoria finale. Difficile, in Premier, ma con un Lacazette in più, oltre a Sanchez e Ozil, tutto potrebbe essere possibile.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]