In un mondo del calcio proprio recentemente al centro di una sorta di decadentismo, dove il Dio Denaro è sempre più visto, dagli appassionati, come un cieco di nichilista forza capace di spazzare passioni e sentimenti, ci sono ancora belle storie da raccontare, vicissitudini emozionanti e squisitamente romantiche. Una di queste è quella che vede Wayne Rooney di nuovo all'Everton, club che lo ha preso all'età di 9 anni lanciandolo nel calcio che conta appena sedicenne. Dopo la più che decennale esperienza al Manchester United, condita da ben 183 reti, il più prolifico bomber dei Red Devils ha scelto dunque di tornare alle origini, dimezzandosi lo stipendio e riabbracciando i Toffees. 

Rimasto sempre innamorato dell'Everton, Rooney non ci ha pensato due volte, scegliendo di tornare proprio nei giorni dell'ufficialità di una trattativa inversa, che vede Romelu Lukaku approdare all'Old Trafforduna sorta di atipico scambio di punte, logicamente favorevole ai Reds ma romanticamente voluto dai Toffees, che riabbracciano il figliol prodigo e sicuramente cercheranno di far fruttare la cascata di milioni ricevuti proprio dalla cessione del belga. Rodato per qualsiasi disposizione tattica, Rooney nasce come prima punta, anche se potrebbe giocare sia più dietro, sulla trequarti, che addirittura a centrocampo, come visto anche in alcune performances dello United. Un vero e proprio jolly, che sicuramente trascinerà i suoi nuovi compagni verso una stagione che si prevede stellare e potenzialmente ricca di soddisfazioni. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.