La finale di Europa League fra Manchester United ed Ajax dirà tanto sul futuro di queste due squadre: gli inglesi, conquistando il terzo trofeo stagionale, salverebbero un po' la faccia e magari eviterebbero l'ennesima rivoluzione in estate, mentre gli olandesi coronerebbero un progetto formidabile con l'accesso diretto alla Champions League, traguardo non raggiunto tramite il campionato (tramite il quale la squadra di Amsterdam ha però ottenuto la possibilità di giocare i preliminari).

Il tecnico della squadra Peter Bosz conosce bene l'importanza di questo match ed oggi, alla vigilia, ha parlato del match ai microfoni dei media, come riportato da UEFA.com. Questa la sua opinione sulla gara: "Possiamo battere il Manchester United se imporremo la nostra partita. So che i miei giocatori sono giovani, dobbiamo prepararli. Questo rende il mio lavoro più interessante".

Ovviamente l'atteggiamento dei biancorossi dovrà essere rispettoso della gloriosa storia - europea e non - del club. Il tecnico fa nomi importanti nel garantire che la tradizione è stata trasmessa ai ragazzi attuali: "Un sacco di giocatori dagli anni '90 hanno ancora dei rapporti l'Ajax - Van Der Sar, Overmars, Bergkamp ed altri. La squadra attuale è molto consapevole del passato del club, i giocatori sono cresciuti nel nostro vivaio".

Ovviamente non può mancare un commento per Ibrahimovic che a causa di un grave infortunio al crociato non sarà della partita, della quale sarebbe stato un onorevolissimo ex. Il tecnico ovviamente elogia lo svedese ma allontana il paragone di quest'ultimo con il talento lanciere Dolberg con una risposta classica: "Zlatan fa parte della storia dell’Ajax, ha avuto una carriera incredibile, è una personalità importante. Avrebbe dovuto giocare questa finale. Dolberg nuovo Ibra? Non mi piacciono i paragoni tra i giocatori: non ci sarà un altro Ibrahimovic, come non ci sarà un altro Bergkamp. Kasper sarà sé stesso, sarà Kasper Dolberg".

Ha parlato nella stessa circostanza Davy Klaassen, l'olandese capitano della giovane squadra (lui stesso è un classe 1993). Si legge molta schiettezza nelle parole del centrocampista, a tratti forse anche sfrontato come d'altronde prevede la mentalità del suo club, aldilà delle normali difficoltà: "Non abbiamo guardato molte gare dello United visto che giocavano in contemporanea a noi. Abbiamo visto dei video, abbiamo un piano di gioco, vedremo quale sarà il loro. Capitano di 24 anni di un gruppo molto più giovani? All’inizio era difficile, la scorsa stagione è stata la prima da capitano, ma ora tutti sappiamo cosa fare ed è tutto molto più facile".

E infine ha parlato un altro giocatore da anni ad Amsterdam, ovvero Lasse Schøne, talentuoso attaccante danese invece 30enne che spera nel coronamento della propria carriera con questo trofeo. Più diplomazia per l'esterno offensivo, che parla di sogni e possibilità, oltre a trasmettere la sensazione di essere particolarmente emozionato per la gara che lui stesso definisce così: "È un sogno per tutti i giocatori vincere una competizione come questa. La Danimarca ha fatto la storia in Svezia vincendo l’Europeo del 1992, spero di riuscirci anche io. Ci saranno tante leggende dell’Ajax allo stadio, speriamo di renderle orgogliose. Penso sia la gara più importante della mia carriera, è una finale, tutto può succedere. Si affrontano squadre diverse con modi diversi di intendere il calcio. Dovremo essere noi stessi e gestire la pressione. Abbiamo buone possibilità".

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Gianluigi Sottile
(23/04/2001) Genericamente parlando, ti voglio bene. https://www.facebook.com/gianluigi.sottile.1 https://www.instagram.com/gianluigisubtil/