Secondo derby perso in una settimana per la SPAL, che cade in casa contro il Sassuolo, con il gol di Politano dopo una manciata di secondi dal fischio d’inizio. Una partita tutta in salita per i ferraresi, che si ritrovano ad inseguire cercando con insistenza il pari, ma la difesa ospite è attenta e rischia grosso sul finale, quando Gomis neutralizza un calcio di rigore malamente scagliato da Berardi. I biancoazzurri ora sono penultimi in solitaria, con cinque punti all’attivo, mentre il Sassuolo sale di colpi, volando al tredicesimo posto, con tre punti in più rispetto agli avversari.

Semplici si affida alla difesa a tre, con Vicari a guidare il reparto arretrato assieme a Vaisanen e Felipe, mentre in porta c’è sempre Gomis. Viviani in cabina di regia, coadiuvato dagli altri interni Mora e Schiattarella, con Costa e Lazzari esterni, mentre Borriello rivede la maglia da titolare, a coppia con Antenucci.

I neroverdi si dispongono in un 4-3-3: Falcinelli al centro del tridente, affiancato da Berardi e Politano, davanti a Magnanelli in mediana, che forma il centrocampo con Missiroli e Duncan. Cannavaro e Acerbi centrali di difesa, davanti a Consigli tra i pali, con Gazzola e Peluso a presidiare le fasce.

Pronti e via, nemmeno trenta secondi ed è già gol del Sassuolo: al calcio d’inizio, Vicari prova ad impostare dalla difesa, ma pasticcia con il pallone e Politano ruba la sfera, scarta Gomis e gela il Mazza. Partita tutta in salita per i ferraresi, che devono riprendersi dallo shock iniziale, ma sono sempre i neroverdi che seminano il panico nella difesa locale con Berardi, che ubriaca in due passi Felipe e Costa, ma la sua botta di collo è troppo alta e la palla finisce in curva.

Al quarto d’ora, gli ospiti si difendono con ordine dalle sortite di Mora e Viviani, mentre Berardi si divora un gol fatto, mancando la porta ad un metro dalla linea, su una diagonale di Duncan, graziando Gomis. La partita è equilibratissima, con numerosi ribaltamenti di fronte, essendo alta la posta in palio: alla mezz’ora di sfida la SPAL si fa interessante, con Schiattarella, che riceve un lancio lungo e impegna Consigli con un rasoterra dalla sinistra. Gli estensi continuamente all’arrembaggio nei dieci minuti precedenti all’intervallo, con numerosi attacchi dalle fasce, ma Consigli è bravo a neutralizzare i cross di Costa e Antenucci. Il primo tempo finisce uno a zero per il Sassuolo, con il gol di Politano dopo trenta secondi dal kick-off.

In avvio di ripresa, i neroverdi provano ad amministrare il vantaggio, ma al 54’ c’è una clamorosa occasione da rete per la SPAL: Antenucci riceve un lancio in profondità, vince il spalla contro spalla con Cannavaro e cerca il piattone rasoterra, ma la palla si stampa sul palo, strozzando l’urlo in gola dei tifosi ferraresi presenti al Mazza. Sono sempre aggressivi i padroni di casa, che cercano insistentemente il pareggio con Antenucci dopo una sponda di Borriello, ma l’estremo difensore avversario è attento e blocca la sfera senza paturnie all’ora di gioco. Il Sassuolo esce allo scoperto con una punizione dal limite dell’area, calciata da Sensi, ma il tiro è debole e centrale, addomesticato da Gomis, mentre Politano ingaggia un duello personale con l’italo-senegalese tra i pali della SPAL, trovando due pericolosissime conclusioni in area, ma Gomis mostra tutta la sua reattività.

All’82’, Vaisanen commette la frittata, causando un fallo da rigore: Berardi sul dischetto cerca la botta centrale, ma Gomis è provvidenziale, salvando la sfera con il piede, nonostante si sia tuffato completamente alla sua sinistra. All’87’, fa il suo debutto in A per le file del Sassuolo Cassata, ma la sua esperienza dura tre minuti, perchè si fa espellere per un intervento violento su Lazzari. Il forcing finale della SPAL non porta a nulla e il Sassuolo strappa tre punti d’oro in uno scontro diretto, gettando i ferraresi nel baratro della zona retrocessione.

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Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.