Bergamo, di questi tempi, assomiglia un po all'isola che non c'è. Abitata da giovani ragazzi affamati di gloria e di calcio, l'isola bergamasca ha richiamato a sè l'attenzione di tutta Italia. Il motivo è semplice: i risultati, dopo un avvio a dir poco balbettante, sono stupefacenti, e per di più, sono abbinati ad un calcio fresco e dinamico dove la protagonista è la gioventù.

Tra i tanti Campioncini allevati nel vivaio di Zigonia, ed ora forgiati dai dettami di Gian Piero Gasperini, Andrea Conti sta svettando alla grande. L'esterno destro classe 1994 è uno dei punti fermi dell'Atalanta dei miracoli, quarta in classifica dopo 13 giornate di Serie A. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il ragazzo, punto fermo anche nell'Under 21 di Gigi Di Biagio, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il momento magico vissuto con la Dea: "E’ un momento bellissimo, personale e di squadra" afferma compiaciuto il 22 enne. Il segreto, almeno per Conti, sta nella forza del gruppo: "E’ il gruppo che esalta il singolo. Siamo riusciti a capire quello che ci chiedeva Gasperini e i risultati si vedono". Ad inizio stagione le cose non andavano esattamente come oggi, ma con l'impegno e la perseveranza, la situazione è riuscita a capovolgersi: "Prima ci davano per retrocessi, ora siamo passati a qualcosa di più della salvezza. Facciamo che l’obiettivo è la salvezza prima possibile e poi vediamo cosa riusciamo a guadagnarci". Le difficoltà iniziali, spiega il ragazzo chiamato per lo stage in Nazionale A da Giampiero Ventura, sono state dettate dalla ricerca del cambiamento di Gasperini. Il Gasp infatti, con il suo credo calcistico "particolare" ma efficace, necessita sempre di tempo prima di un giudizio definitivo: "E’ un calcio diverso, un modulo diverso, interpretato da giocatori diversi. E’ un sistema dispendioso, di corsa e pressing: o sei giovane o hai una gran voglia di sacrificarti".

La Dea attorno a Conti, dopo il gol al Sassuolo. Fonte foto: gazzetta.it
La Dea attorno a Conti, dopo il gol al Sassuolo. Fonte foto: gazzetta.it

Eppure, la storia di Conti all'Atalanta, come racconta lo stesso calciatore, è scattata per pura casualità: "L’Atalanta era in ritiro, io stavo cercando una sistemazione dopo il prestito a Lanciano. L’idea era fare un’altra stagione in B. Poi mi chiama il direttore Sartori perché mancava un terzino in rosa e Reja voleva valutarmi per capire cosa fare di me. Da lì è partito tutto, l’allenatore ha deciso di tenermi e io ho cercato di farmi valere".

Oggi invece, Andrea è un veterano, uno di quei ragazzi che si è cucito il nerazzurro sulla pelle. Da Zigonia ai campi più prestigiosi di A, il vivaio della Dea sta mettendo in luce talenti in ogni settore del campo: "Veniamo tutti da lì, abbiamo gli stessi valori, lo stesso orgoglio atalantino. Ci conosciamo da tanti anni, in questo senso siamo unici. Non esiste un’altra squadra che abbia così tanti ragazzi dello stesso gruppo arrivati in prima squadra". - afferma con fierezza Conti - "Possiamo essere uno spot per il calcio".

Gli occhi di mezza Italia, quella del pallone, non sono solo per Grassi. La Magia Atalanta infatti, sta sfornando un gran numero di talenti, tutti provenienti dalla propria "cantera". Tra questi, Gagliardini, Caldara e Grassi, tutti grandi amici di Conti: "Siamo cresciuti insieme, Gagliardini dice che mi arrabbio spesso ma con loro non potrei mai farlo, sono come fratelli. Grassi è quello a cui sono più legato, ci siamo sempre sentiti anche quando le nostre strade si sono separate: è il più ignorante, detto in senso buono… E’ un tranquillone, lo mettiamo in mezzo". Conti racconta anche un divertente aneddoto legato a Grassi: "Una volta avevamo una convocazione per partire alle 6 e mezzo del mattino, giocammo alla play fino a tardi e la mattina alle 9 ancora dormivamo: ci hanno svegliato le urla del nostro team manager"

In chiusura, prima di ribadire il concetto sulla classifica e sui vari obiettivi, Conti fa l'identikit di quello che è il suo terzino modello. Il paragone è davvero impegnativo ma questo ragazzo ha personalità da vendere: "Il mio modello è Dani Alves, terzino di grande spinta e tecnica. Ma guardo anche ai nostri De Sciglio e Darmian che così giovani sono già in squadre importanti"

Il futuro invece, è ancora da scrivere. Conti, al calciomercato, non pensa minimamente: "Non penso a dove sarò tra dieci anni, già faccio fatica a pensare a domani. Il mercato non mi riguarda e neppure mi interessa. Penso all’Atalanta, all’Under 21, agli stage con Ventura. Il resto non mi tocca minimamente, qui mi sento in famiglia e non vedo un solo motivo per andarmene"
Il sogno è vivo, ma realizzarlo non sarà facile. Conti ne è consapevole anche se, vedere realizzato il desiderio degli atalantini sarebbe una gioia immensa: "I tifosi ci chiedono di andare in giro per l’Europa. Piacerebbe anche a noi, è ovvio. Ora dico che è possibile, due mesi fa magari no e in futuro chissà, dipende da noi e dagli avversari. Potenzialmente abbiamo tutte le qualità per farcela"

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