La vittoria di misura in casa del Crotone da un lato ha portato un minimo di tranquillità in più per quanto riguarda la classifica, visto che le sconfitte di Palermo e Pescara hanno permesso al Bologna di Donadoni di mettere ulteriore spazio fra sè e la zona calda. Adesso la Coppa Italia e gli ottavi contro l'Inter si possono affrontare con ancora meno pressione.

Per di più, come spiega Donadoni in conferenza, ci saranno diversi assenti domani sera: "Saremo sempre 11 contro 11. Abbiamo diversi giocatori fuori, molti in difesa, non abbiamo Petkovic, Verdi e Sadiq a disposizione. Dovremo fare di necessità virtù; l’Inter ha uno spirito positivo, vanno bene ultimamente provando a rendere dura la vita ad un avversario difficile." Un avversario che dall'arrivo di Pioli ha cambiato passo: "L'Inter sta facendo bene e quello che sta facendo se lo è conquistato, non glielo ha regalato nessuno. Sta facendo bene. Comportamento simile? In panchina non mi piace come a lui fare lo show man, se essere folcloristici aiuta alla carriera, ma non credo. Per noi allenatori sono energie sprecate; questo è il nostro modo di fare può piacere o meno."

Tutto più o meno tranquillo in apparenza, ma nella seconda parte della conferenza, Donadoni sgancia delle notevoli bordate contro un gruppo che vede già appagato a metà Gennaio. Inammissibile: "Si parla di salvezza e lo si fa usando il condizionale ti fa capire come i giochi non siano chiusi. Sabato dopo la partita ho sentito considerazioni che non aiutano; non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo, è sbagliato dire che non abbiamo stimoli. Questa squadra può avere limiti e difetti, ma su questo dobbiamo costruire cercando di tirare fuori il massimo. Guardo chi sta davanti a me, sono invidioso di chi sta davanti a me: non devo essere felice perchè dietro fan peggio, ma scontento perchè davanti fanno meglio. Non andremo a fare passeggiate per l’Italia. Qua si suda e si lavora perchè la domenica si vuole raccogliere qualcosa."

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni