Il Bologna si appresta ad affrontare l'Atalanta. E' sicuramente una trasferta difficile, ma i rossoblu cercheranno di portare a casa dei punti importanti per chiudere al meglio questa stagione. Roberto Donadoni ha elogiato la sua ex squadra, ma si è anche soffermato sui problemi della sua squadra. Di seguito ecco le sue parole rilasciate ai microfoni della stampa.

Donadoni presenta l'avversario. Elogi alla sua Atalanta sotto ogni punto di vista, in particolare al centravanti del Gasp, Andrea Petagna:

“Non mi aspettavo facessero un campionato del genere. Tanto di cappello all’Atalanta, ha messo in evidenza giocatori importanti, davvero grandi meriti. Hanno esterni che si propongono molto per cercare di finalizzare, Petagna fa un enorme lavoro se facesse anche più gol sarebbe sicuramente da top club “.

La palla, adesso, passa al suo Bologna, una squadra in difficoltà soprattutto sotto l'aspetto realizzativo:

"Avere un attaccante che ti fa 15 gol indubbiamente fa la differenza, nella rosa un giocatore così ti garantisce una buona base di partenza. I gol però si possono anche prendere altrove. Dzemaili ha fatto una stagione straordinaria. Il ruolo dell’attaccante è quello di segnare, ma succedono le annate in cui si fa più fatica ”.

La stagione è ormai al termine. Obiettivi? Chiudere al meglio e dare spazio ai calciatori con uno scarso minutaggio:

“Noi oggi abbiamo infortunati come Helander che quando ha avuto continuità mi ha sorpreso. Rizzo le sue opportunità le ha avute e poi si è perso tra infortuni vari. Domani ci sarà spazio per altri giocatori. Vedremo oggi come sta Verdi, Pulgar è squalificato: le occasioni capitano e bisogna saperle coglierle. Mancano 6 partite, devo valutare al meglio il bagaglio tecnico che ho a disposizione”.

Un pensiero anche su Mattia Destro. L'attaccante è stato criticato per la sua scarsa freddezza sottoporta:

“Ho cercato in tutti i modi di farlo giocare il più possibile. Quando qualcuno viene escluso dovrebbe essere ancora più spronato a far meglio. Lo ritengo un giocatore di qualità, ma bisogna dare. Non mi sono mai aspettato che segnasse a ogni partita, ma che desse il contributo giusto. Nel momento in cui uno fatica dal punto di vista realizzativo deve sacrificarsi di più. Per me sarebbe già tanta roba. Petkovic? E’ un giocatore che sta crescendo, si sta conoscendo meglio in quel ruolo ”.

Osservazione tecnica anche sullo schieramento dell'Atalanta. La squadra di Gasperini viaggia a ritmi elevati sulla catena di sinistra:

“Conti e Spinazzola spingono molto, a sinistra sono bravi tra lui, Kessie e Gomez a proporsi. Sono affiatati, ma soprattutto quello che hanno fatto dà loro sicurezza. Noi dobbiamo ancora raggiungere queste consapevolezze. Noi dobbiamo dal punto di vista atletico essere all’altezza perché altrimenti saremo sovrastati. Ci sono delle differenze di valori: il top di Krejci magari non sarà quello di Gomez, ma per me sarebbe già sufficiente che lo raggiungesse “.

Futuro? Per il momento l'intenzione di Donadoni è quella di restare al Bologna:

“Cambio di panchina? Giusto che ognuno si tenga la sua perchè è frutto del proprio lavoro”.

I bergamaschi sono più motivati, ma al tecnico rossoblu piace confrontarsi con squadre più forti:

“La mia ambizione è misurarmi con i più forti. Per imparare crescere e capire bisogna affrontare i più forti. Se la squadra l’ha compreso? Il mio compito è spiegarlo, ma poi tocca alla squadra far suo questo concetto”.

Spazio anche al suo futuro. Confermato sulla panchina?

“Io do il meglio di me stesso, io devo lavorare. Non sappiamo domani cosa ci potrà capitare. Affrontiamo il quotidiano con massimo impegno, il resto sono solo frasi che servono a riempire frasi di giornale. La mia concentrazione ora è fare al meglio questo finale di stagione, poi si tireranno le conclusioni ”.

Per la trasferta di Bergamo ci saranno da valutare le condizioni di Mirante:

“Sono ottimista, vedremo nell’allenamento di oggi. Il bollettino di stamattina mi fa predicare ottimismo”.

In chiusura di conferenza, Donadoni ha dichiarato che sta provando qualche nuova soluzione tattica. Il problema, però, è strettamente legato agli infortuni:

“Abbiamo provato qualcosa di diverso, ma in base al bollettino medico farò le mie valutazioni”.

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About the author
Gerardo Guariglia
Originario di Agropoli ma residente a Santa Maria di Castellabate, si è diplomato in Ragioneria con lo scopo di provare ad entrare nel mondo manageriale. Frequenta l'Università" G.Fortunato" di Benevento scegliendo di immergersi nell'interessante mondo dell'economia. Il suo primo amore è stato il Milan e lo è tutt'ora, ma segue con attenzione molti campionati esteri. Proveniente da esperienze con Tuttocalcioestero, numerosette.eu e Passione Premier Leagure, ama collezionare maglie di calcio, libri, magazine, DVD e tante altre cose riguardanti questo meraviglioso sport. Il suo modello di ispirazione è Daniele Adani.