Il Chievo chiuderà il proprio 2016/17 casalingo contro la Roma, in un match che per la classifica gialloblù conta poco, essendo la salvezza già raggiunta da mesi. Rolando Maran, però, vuole conseguire il risultato, anche per una questione di orgoglio e di rivincita, dopo un periodo nero: "Questo finale ci sta regalando prestazioni da Chievo. Qualche settimana fa ci davano tutti già in vacanza, invece la squadra ha dimostrato di avere superato il momento difficile", ha affermato il tecnico nell'odierna conferenza stampa.

L'allenatore clivense ha poi analizzato la partita e l'avversario, spiegando gli ingredienti da mettere in campo, tatticamente e psicologicamente, per togliersi una grande soddisfazione: "Sappiamo l'importanza della partita per la Roma, mi aspetto che non ci concederanno niente, hanno un potenziale incredibile. Noi dalla nostra abbiamo la spensieratezza, possiamo fare una partita coraggiosa senza porci limiti. Cercheremo il risultato attraverso le nostre capacità, non ci snatureremo ma cercheremo accorgimenti. La Roma dovrà vincere la partita, noi non dovremo dare spazi e rimanere compatti, corti e vicini, avendo collaborazione tra i reparti. Perotti o Dzeko? Non cambia nulla, dovremo essere bravi a leggere le caratteristiche".

"Quando si affrontano le grandi squadre si cerca il grande risultato per mettere sempre la ciliegina sulla torta, sarebbe un risultato di grande prestigio. Ci proveremo fino in fondo", ha aggiunto.

Sarà anche l'ultimo confronto tra due bandiere come Pellissier e Totti, di cui Maran parla in questi termini: "Sono due bandiere, hanno rappresentato e rappresentano qualcosa di straordinario per le proprie società. Trovare giocatori con grande attaccamento è difficile, loro devono restare un esempio per tutti quanti".

Spazio però anche ai giovani, come Depaoli e Bastien, i due principali ragazzi lanciati da Maran che possono rappresentare il primo passo per la nuova linea verde: "Ci deve essere la capacità di pensare a un ricambio generazionale, il nostro zoccolo duro ha dato tanto. Il fatto di cercare le risorse nel settore giovanile è per dare alla società e ai ragazzi la possibilità di crescere, mi fa piacere aver fatto esordire i giovani. Depaoli non mi ha sorpreso, se ho pensato di farlo giocare è perché credo sia il momento per farlo, come per Bastien. Aldilà delle caratteristiche, la crescita è data dalla personalità messa in campo, testata durante le partite".

Infine, una battuta sul proprio futuro al Chievo: "Ci sarà tempo per poter decidere col presidente come andare avanti, io mi auguro che sia un arrivederci, sono legato a questi colori e voglio che domani sia una festa per noi e per i nostri tifosi. Finiamo un campionato dove abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatti".

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]